La Fed alza i tassi di 75 punti base, gli indici salgono

27/07/2022 22:50

La Fed alza i tassi di 75 punti base, gli indici salgono

La Fed alza i tassi di 75 punti base

La Fed alza i tassi di 75 punti base, il secondo intervento consecutivo di questa portata (il rialzo dei tassi più veloce dagli anni '80) e avverte che non si fermerà qui.
Il rialzo di 75 punti base dello scorso mese era stato il primo di questa portata dal 1994.

I principali indici Usa, anche grazie al sostegno dei titoli tecnologici (in particolare Alphabet e Microsoft), non hanno tuttavia accusato il colpo, anche perchè la decisione era ampiamente scontata e sono saliti con decisione.

Anche il Bitcoin, uno strumento che risente molto dell'andamento dell'avversione al rischio, si è apprezzato notevolmente.

I tassi salgono nel range 2,25/2,50%, tutti e 12 i membri del comitato di politica monetaria hanno votato a favore, e la banca centrale si è detta fermamente concentrata nel fare tornare l'inflazione, cresciuta del 9,1% a giugno su base annua, in particolare il Pce (personal-consumption expenditures price index) verso il target del 2%.

In altre parole altri rialzi si profilano all'orizzonte.
Tutto sommato questa determinazione non dispiace al mercato: prima l'inflazione viene riportata sotto controllo e prima sarà possibile tornare a pensare alla crescita, dell'economia e anche degli utili aziendali. Secondo Jerome Powell l'economia Usa non rischia di entrare in recessione, il mercato del lavoro resta infatti forte.

Nella prima metà dell'anno sono infatti stati assunti 2,7 milioni di lavoratori, per adesso l'economia resta in espansione, anche se a passo moderato.

Certo, la produzione e i consumi di recente hanno mostrato segnali di indebolimento ("Recent indicators of spending and production have softened.
Nonetheless, job gains have been robust in recent months" dice il comunicato Fed), ma non in modo preoccupante.

Curva dei tassi ancora invertita

I rendimenti dei titoli di stato sono rimasti sostanzialmente stabili, gli investitori ritengono che l'inflazione verrà messa sotto controllo anche se a prezzo di una riduzione del tasso di crescita del Pil.

La curva dei tassi 10-2 anni resta infatti invertita, con il due anni in vantaggio sul 10 di 27 punti base circa, il che vuol dire che il mercato non esclude una entrata in recessione nei prossimi trimestri.

Gli investitori ritengono che la Fed farà salire i tassi verso il 3,5% per la fine dell'anno, in questo modo avrà spazio per abbassarli se effettivamente nel 2023 dovessero emergere problemi seri per l'economia.

Indici bene ma le resistenze tengono

Il rialzo degli indici visto oggi non deve tuttavia trarre in inganno gli investitori.

Tutte e tre i riferimenti principali, Dow Jones, SP500 e Nasdaq 100, sono infatti saliti a testare importanti resistenze di breve senza superarle.

Il Dow è salito a testare in area 32350 il lato alto del canale crescente disegnato dal minimo di giugno, praticamente coincidente con la media mobile esponenziale a 100 giorni.
Fino a che questa resistenza non sarà superata resterà alto il rischio che il canale sia solo un "flag", una figura di continuazione della tendenza ribassista precedente. Sotto area 31500 potrebbe realizzarsi il test della base del canale, a 30400. La violazione anche di questo supporto comporterebbe cali verso i 29000 punti almeno.

Oltre area 32450 l'indice avrebbe invece spazio per salire a testare in area 34200 il lato alto del canale ribassista tracciato dal picco di gennaio, canale che contiene il precedente.

La situazione dello SP500 è del tutto simile, anche qui infatti si trova un canale crescente disegnato dal minimo di giugno che rischia di dimostrarsi un "flag" correttivo.
I prezzi hanno testato in area 4040 il lato alto del "flag" avvicinando la media esponenziale a 100 giorni, passante a 4070 circa. Solo oltre questa resistenza possibili movimenti verso la linea che scende dal top di gennaio, passante a 4400 circa. Sotto 3900 probabile invece il test della base del "flag", a 3760.

La violazione di questo supporto potrebbe anticipare cali verso i 3500 punti almeno.

Non stupisce che anche il Nasdaq 100 abbia solo avvicinato con i massimi di area 12675 il lato alto del canale che parte dai minimi di giugno, coincidente a 12750 con la media esponenziale a 100 giorni.
Fino a che area 12750 non sarà alle spalle non si potrà eliminare l'ipotesi che il canale sia solo un "flag" correttivo, una pausa della tendenza ribassista partita dal top di inizio anno. Sotto area 12000 atteso il test della base del "flag", a 11660, poi supporto a 10500 circa. Sopra 12750 attesi invece rialzi verso la trend line ribassista disegnata dal top di fine 2021, passante a 13530 circa.

 

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