La giornata di chiusura dei listini europei è stata contrastata, con il Ftse Mib di Milano che ha registrato un rialzo dell'1,05% a 27.928 punti. Tra le azioni più performanti si sono distinte Stellantis (+3,6%), Banco Bpm (+2,8%), Tenaris (+2,7%) e Unicredit (+2,7%), mentre hanno registrato un calo Nexi (-1,2%), Hera (-0,9%), Erg (-0,8%) e Telecom Italia (-0,7%).
A Wall Street, gli indici si sono mantenuti in territorio positivo, dopo la revisione al rialzo del PIL del primo trimestre (+2%) e i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione che hanno registrato un calo significativo rispetto alla settimana precedente, il più marcato dal mese di ottobre 2021.
Questi dati solidi aumentano le probabilità di due rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve, in linea anche con le dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente Powell. Tuttavia, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, si è espresso a favore di mantenere invariato il costo del denaro, ma Powell e altri membri non condividono la sua posizione.
In Europa, l'inflazione in Spagna è scesa al di sotto del 2%, ai minimi degli ultimi due anni, sebbene il dato core sia rimasto al 5,9%. In Germania, i prezzi al consumo hanno accelerato nuovamente, raggiungendo il 6,4% (6,8% il dato armonizzato). Domani il focus si sposterà sui prezzi al consumo dell'eurozona e sull'indice PCE core degli Stati Uniti, oltre ai PMI cinesi.
Sul fronte valutario, l'euro/dollaro è sceso al di sotto di quota 1,09, mentre il dollaro/yen si avvicina a quota 145. Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio (Brent) si mantiene al di sotto dei 74 dollari al barile.
I rendimenti obbligazionari sono in forte aumento, con il rendimento del biennale statunitense che aumenta di 16 bp al 4,87%. Lo spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi si amplia a 167 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,08%.
(Redazione Traderlink)