Kering, il colosso francese del lusso proprietario di marchi prestigiosi come Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta e Balenciaga, ha registrato un calo delle vendite dell'11% nel primo trimestre del 2024. Le difficoltà riscontrate sono in particolare collegate all'area Asia-Pacifico e riguardano soprattutto il marchio Gucci. Sull'onda di questi risultati, Kering ha inoltre lanciato un nuovo profit warning.
Il gruppo prevede una riduzione dell’utile operativo che oscilla tra il 40% e il 45% nella prima metà dell'anno in corso. Per fare un confronto, nell’analogo semestre del 2023 l'utile operativo raggiungeva i 2,7 miliardi di euro.
François-Henri Pinault, Presidente e CEO di Kering, ha commentato che, nonostante le attese di un avvio d'anno difficoltoso, le condizioni di mercato, accentuate dal riposizionamento strategico di alcune Maison, hanno accentuato la pressione sulle vendite. La notizia ha avuto ripercussioni negative sul titolo, che a metà seduta ha perso circa il 7%.
Nonostante ciò, gli analisti di Morningstar mantengono la stima del fair value per Kering a 510 euro, prevedendo però una riduzione delle previsioni per il 2024 riguardanti la redditività del gruppo, in linea con le previsioni del management.
Anche se le vendite sono diminuite del 10% per il gruppo e del 18% per Gucci, gli esperti credono che le difficoltà che attanagliano i marchi siano di natura ciclica e non strutturali. Infatti, altri marchi come Bottega Veneta hanno registrato una crescita del 2%, mentre Saint Laurent e gli altri marchi hanno subito un calo del 6%.
L'Asia-Pacifico è la regione che ha riscontrato le maggiori difficoltà, con una contrazione del 18% per il gruppo e del 28% per Gucci. Anche vendite in Europa e Nord America hanno registrato un trend negativo.
Nonostante l'utile operativo dovrebbe calare del 40-45% nella prima metà dell'anno, ci si aspetta un miglioramento dei margini del 100-150 punti base nella seconda metà dell'anno. Ciò è dovuto principalmente a riduzione della leva operativa, liquidazione delle scorte e investimenti nel marketing. Inoltre, l'azienda ha recentemente assunto Stefano Cantino, ex direttore della comunicazione di Louis Vuitton, come vice CEO di Gucci.
Questo potrebbe essere un indicatore del fatto che l'azienda stia puntando molto sul marketing e sulla comunicazione per risollevarsi, considerando che il 60-65% delle vendite di Gucci non proviene da nuovi modelli. Infine, gli analisti ritengono che oltre il 90% delle vendite attraverso il canale retail dovrebbe permettere al marchio di evitare sconti eccessivi, riducendo così l'eventuale impatto di un ulteriore calo delle vendite.
(Redazione)