Johnson & Johnson ha deciso di mettere finalmente una pietra sopra alle polemiche relative al suo prodotto a base di talco. Il colosso farmaceutico ha infatti concordato di versare circa 700 milioni di dollari per chiudere un'indagine condotta da oltre 40 Stati, riguardante la commercializzazione del suo borotalco a base di talco. Questo accordo, in attesa di conferma, è stato definito come un "passo importante" dalla società stessa, che nelle parole del suo direttore finanziario, Joseph Wolk, ha espresso la volontà di "lasciare definitivamente alle spalle questa vicenda".
L'accordo permetterebbe a Johnson & Johnson di risparmiare le risorse economiche che avrebbe dovuto erogare in caso di perdita delle cause in corso. In documenti depositati presso la Sec, l'azienda americana ha riportato che sono 42 gli Stati, oltre a Washington DC, che hanno condotto un'indagine sulla commercializzazione dei suoi prodotti a base di talco. Le accuse più gravi provengono dal New Mexico e dal Mississippi, che hanno intentato una causa verso l'azienda per presunte violazioni delle leggi a tutela dei consumatori.
L'accordo appena raggiunto rappresenta l'ultimo capitolo di un lungo periodo di dispute legali e indagini sulla sicurezza del prodotto a base di talco e sulla sua commercializzazione. Nel corso dell'ultimo anno, Johnson & Johnson aveva proposto di pagare quasi 9 miliardi di dollari per risolvere decine di migliaia di cause legali che affermavano che le polveri di talco dell'azienda avrebbero causato tumori ginecologici o malattie legate all'amianto. La società ha sempre ribadito che le sue polveri a base di talco fossero sicure, prive di amianto e non cancerogene, nonostante i tentativi di trovare un accordo. La maggior parte delle cause legali intentate contro Johnson & Johnson provengono da donne che sostengono di aver sviluppato un cancro alle ovaie in seguito all'uso del borotalco dell'azienda, un prodotto un tempo tra i più popolari, o di un altro prodotto a base di talco.
Tali prodotti sono stati successivamente rimossi dal mercato. Johnson & Johnson, l'anno scorso, ha distaccato le sue attività nel settore della salute del consumatore in un'azienda autonoma, Kenvue, che commercializza una versione a base di amido di mais del borotalco di Johnson. Nonostante l'accordo, la società dovrà ancora rispondere della responsabilità legale associata alla vendita della polvere a base di talco negli Stati Uniti, con conseguenti costi ingenti per risolvere l'ampia disputa legale. La società ha tentato di risolvere la questione attraverso vari stratagemmi legali, tra cui l'apertura di procedimenti fallimentari di massa, ma un giudice del New Jersey ha respinto il tentativo della società, affermando che la sua affiliata, LTL Management LLC, non era in sufficienti difficoltà finanziarie per richiedere protezione legale ai sensi del capitolo 11. Ora, con l'accordo appena raggiunto, si apre un nuovo capitolo in questa vicenda.
(Redazione)