Le recenti revisioni Istat delle serie annuali del Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano non influiscono in modo significativo sui margini di manovra in termini di finanza pubblica. Tuttavia, hanno un grande impatto sulla progressione in termini reali della nostra recente crescita economica.
Italia in ottima forma lo rivela il Rapporto debito/Pil
A seguito di un notevole aumento del valore del Pil nominale, il rapporto debito pubblico/Pil dell'Italia per il 2023 si è migliorato, passando dal 137% precedentemente stimato al 134,5% circa. Questo dato è di grande importanza, dal momento che indica che il rapporto debito/Pil dell’Italia è rimasto sostanzialmente invariato dal 2019. Questo rende l'Italia un caso unico tra i Paesi del G7, pur non implicando che il Governo possa ora effettuare una manovra economica senza cautela.
Altrettanto significativo è l'impatto delle revisioni sulla crescita del Pil italiano in termini di volume, che è stata notevolmente aumentata per gli anni 2021 e 2022. Rispetto ai livelli del 2019, precedenti alla pandemia, già nel 2022 il Pil italiano è cresciuto del +3,9%, una cifra superiore a quella della Francia (+1,5%), Spagna (+0,8%, che ha recuperato solo nel 2023 grazie al turismo) e Germania (+0,8%).
Economia italiana robusta
Questo boom dell'economia italiana, che potremmo attribuire all'effetto Draghi, si è poi ridimensionato nel 2023, con un aumento del Pil più modesto del +0,7%. Nonostante ciò, l'Italia mantiene un ampio vantaggio in termini di crescita economica post-pandemica tra i grandi Paesi dell'area dell'Euro. Infatti, rispetto al 2019, il Pil italiano nel 2023 è più alto del 4,6%, rispetto al +3,6% della Spagna, al +2,4% della Francia e allo scarso +0,5% della Germania.
Questi significativi differenziali a nostro favore smentiscono gli stereotipi di un'Italia condannata a una crescita economica pressoché nulla o a fare da fanalino di coda.
Ripresa post Covid migliore di importati paesi UE
Inoltre, le nuove stime Istat sulla crescita del valore aggiunto per settori nell'ultimo quadriennio contraddicono chi ritiene che la forte ripresa della nostra economia post Covid sia dovuta esclusivamente all'effetto dei superbonus edilizi. Infatti, rispetto al 2019, il commercio è aumentato dell'8,6%, i servizi di alloggio e ristorazione del 5,3%, le attività professionali scientifiche e tecniche del 25,3%, e i servizi di informazione e comunicazione del 17,6%. La manifattura è stata rivista al ribasso, ma nonostante il rallentamento del 2023, è ancora dell'1,5% superiore ai livelli del 2019.
La forza della nostra ripresa è ancor più notevole considerando che è avvenuta a fronte di un forte declino demografico e del numero di consumatori. A fronte di tutto ciò, il Pil pro capite dell'Italia è aumentato del 5,9% negli ultimi quattro anni: una cifra sei volte superiore a quella di Francia e Spagna, mentre la Germania è addirittura arretrata.
(Redazione)