Istat: a giugno 2023 salgono le retribuzioni contrattuali, +3,1% su base annua

27/07/2023 13:10

Istat: a giugno 2023 salgono le retribuzioni contrattuali, +3,1% su base annua
A fine giugno 2023, i contratti collettivi nazionali attivi per la parte economica coprono il 46,1% dei dipendenti, approssimativamente 5,7 milioni, e rappresentano il 45,2% dell'intero monte retributivo. Nel secondo trimestre 2023, sono stati accolti due nuovi contratti: il settore del legno e dei prodotti in legno e quello della vigilanza privata.
I contratti ancora in attesa di rinnovo a giugno 2023, ammontano a 31, interessando quasi 6,7 milioni di lavoratori, che rappresentano il 53,9% del totale. Tra giugno 2022 e giugno 2023, il tempo medio di attesa per il rinnovo dei contratti scaduti è sceso da 30,7 a 26,2 mesi, e per l'intero corpo dei dipendenti da 15,8 a 14,1 mesi.

Nel primo semestre del 2023, tra gennaio e giugno, la retribuzione oraria media è risultata essere del 2,4% superiore rispetto a quella del primo semestre 2022. L'indice delle retribuzioni contrattuali orarie a giugno 2023 mostra un incremento dell'1,0% rispetto al mese precedente e del 3,1% rispetto a giugno 2022. Questo aumento tendenziale è stato del 3,9% per i dipendenti dell'industria, dell'1,6% per quelli dei servizi privati e del 4,4% per i lavoratori della pubblica amministrazione.

I settori con gli aumenti tendenziali più alti sono: attività dei vigili del fuoco (+11,5%), settore metalmeccanico (+6,2%) e servizio sanitario nazionale (+6,1%). Invece, non si registra alcun incremento per le farmacie private e per i pubblici esercizi e alberghi.
In sintesi, la dinamica tendenziale delle retribuzioni contrattuali mostra un progressivo rafforzamento: a giugno 2023, la crescita su base annua è stata del +3,1% (la più significativa dal novembre 2009). In particolare, il settore pubblico, che beneficia degli incrementi legati ai rinnovi del triennio 2019-2021 firmati a partire da maggio 2022, registra l'incremento più alto (4,4%). Nonostante il recente rallentamento dell'inflazione, nei primi sei mesi dell'anno, la distanza tra la dinamica dei prezzi (IPCA) e quella delle retribuzioni supera ancora i sei punti percentuali.

(NEWS Traderlink)

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