Investimenti: cosa è il rischio
Quando si parla di investimenti (ma non solo) occorre prestare molta attenzione ad un elemento molto significativo, ovvero il rischio.
Questo termine, in senso generale, si lega a braccetto con quella che è un’altra parola chiave: pericolo.
Quando si parla di pericolo, si intende un qualcosa che è insito nella natura dell’uomo e che fa parte della nostra quotidianità.
Il rischio, invece, è la probabilità che un determinato pericolo si verifichi effettivamente.
Se ci addentriamo nell’ambito finanziario, il termine rischio assume una connotazione più specifica.
Si intende, quindi, la possibilità di non riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci si è prefissati, ovvero nei tempi e nei modi pensati e ideati.
Scendendo ancora più in profondità, il rischio misura la possibilità di perdita in conto capitale, ovvero la condizione di ritrovarsi con un capitale inferiore rispetto a quello investito.
Investimenti: il concetto di volatilità
Spesso i termini rischio e volatilità vengono usati impropriamente l’uno in luogo dell’altro come se fossero sinonimi ed avessero lo stesso significato.
Niente di tutto ciò.
Quando si parla di volatilità, ci si riferisce alle oscillazioni di prezzo che può avere un determinato strumento finanziario, un settore economico, un mercato specifico e via dicendo.
Questa parola, quindi, indica le fluttuazioni che una determinata entità o segmento può avere in un lasso di tempo breve.
A meno che non si tratti di depositi o di titoli come Bot o simili, la volatilità fa parte del quotidiano di qualsiasi altro strumento finanziario.
Non solo ne fa parte, ma è necessaria.
Senza la volatilità, non si creerebbero le opportunità di acquisto o di vendita e i mercati vivrebbero situazioni di assoluto conformismo.
Proprio questa volatilità consente agli strumenti finanziari, ai mercati, ai settori di generare rendimenti nel lungo periodo, a fronte, magari, di periodi di sofferenza e patemi d’animo nel breve.
Investimenti: rischio o volatilità?
In realtà i due termini non sono né sinonimi né tanto meno alternativi l’uno all’altro.
Si può invece pensare a queste come due parole complementari.
Ogni volta che si analizza una situazione di portafoglio, che si prende in considerazione una strategia operativa, ogni volta che si acquista uno specifico strumento finanziario, vanno prese in considerazione entrambe le variabili.
Le domande che è opportuno porsi, riguardano quindi la possibilità di riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati, nei tempi voluti, ovvero i rischi che si corrono nell’acquistare lo strumento A anziché lo strumento B.
D’altra parte, prima di acquistare lo strumento prescelto, è bene studiarlo a fondo, comprendere la fase che sta attraversando, capire se è in un periodo di più o meno rilevante volatilità e quindi se è possibile sfruttare questo fattore a nostro vantaggio.