L’INPS ha annunciato importanti novità per il trattamento minimo di pensione e le maggiorazioni sociali nel 2025. Con la circolare n. 53 del 5 marzo 2025, l’istituto ha illustrato le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2025, che prevede aumenti per le pensioni più basse e un miglioramento delle condizioni per le categorie più svantaggiate.
Queste misure hanno l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati con redditi più bassi e garantire un incremento del trattamento minimo INPS, oltre ad agevolazioni specifiche per chi percepisce la maggiorazione sociale. Scopriamo nel dettaglio cosa cambia per la pensione INPS nel 2025 e quali saranno gli aumenti previsti.
Prima però vi lasciamo al video YouTube di Insindacabili su tutti gli aumenti delle pensioni 2025.
INPS, incrementi previsti per la pensione minima tra il 2025 e 2026
Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 e illustrate nella circolare INPS n. 53 del 5 marzo 2025 puntano a migliorare le condizioni di chi percepisce una pensione minima e a garantire maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione.
Uno dei punti centrali della nuova normativa riguarda l’incremento della pensione minima INPS. La Legge di Bilancio 2025, all’articolo 1, comma 177, stabilisce che il trattamento minimo riceverà un aumento straordinario del 2,2% per l’anno 2025 e dell’1,3% per il 2026.
Nel 2025, l’importo del trattamento minimo INPS è fissato a 603,40 euro mensili, quindi, grazie alla maggiorazione del 2,2%, i pensionati con assegno minimo riceveranno un incremento pari a circa 13,27 euro al mese, per un totale annuo di oltre 159 euro aggiuntivi. Nel 2026, con l’aumento dell’1,3%, il valore del trattamento minimo crescerà ulteriormente, seppur in misura più contenuta.
Questo aumento è riconosciuto automaticamente dall’INPS, senza necessità di presentare domanda. Tuttavia, è importante sottolineare che l’incremento riguarda solo coloro che percepiscono una pensione pari o inferiore al trattamento minimo. Per chi ha un importo leggermente superiore, verrà applicata una maggiorazione fino al raggiungimento del nuovo limite stabilito dalla normativa.
INPS, maggiorazione sociale aumentata di 8 euro mensili e innalzamento del limite reddituale
Un’altra misura significativa introdotta dall’INPS per la pensione nel 2025 è l’aumento della maggiorazione sociale, riservata ai pensionati con redditi molto bassi. L’articolo 1, comma 178, della Legge di Bilancio 2025 prevede un incremento di 8 euro mensili per l’importo della maggiorazione sociale concessa ai soggetti più disagiati.
Inoltre, viene alzato il limite reddituale massimo che consente di beneficiare della maggiorazione, con un incremento di 104 euro annui. Questo significa che più pensionati potranno accedere a questo aiuto economico, garantendo un ulteriore sostegno alle fasce di popolazione più vulnerabili.
Anche in questo caso, l’INPS applicherà gli aumenti in automatico, senza che i pensionati debbano presentare alcuna richiesta. L’obiettivo di questa misura è fornire un aiuto concreto a chi ha redditi molto bassi, migliorando la capacità di spesa di chi percepisce una pensione minima.
Nella circolare altre novità introdotte dalla Legge di Bilancio
Oltre agli aumenti per il trattamento minimo e la maggiorazione sociale, la circolare INPS n. 53 del 5 marzo 2025 illustra altre importanti modifiche al sistema pensionistico.
Tra le principali novità vi è la modifica dei limiti di età per il pensionamento dei dipendenti pubblici. Dal 1° gennaio 2025, i lavoratori del settore pubblico potranno andare in pensione solo al raggiungimento dei 67 anni, in linea con il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia.
Per quanto riguarda la pensione anticipata, ci sono aggiornamenti sia per Opzione Donna sia per la pensione flessibile. Le lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2024 potranno accedere alla pensione anticipata Opzione Donna con 61 anni di età e almeno 35 anni di contributi. Parallelamente, la pensione anticipata flessibile sarà concessa a coloro che nel 2025 raggiungeranno 62 anni di età e 41 anni di contributi.
Un’altra misura confermata è la proroga dell’APE Sociale fino al 31 dicembre 2025. Questo strumento, destinato ai lavoratori in condizioni di difficoltà, rimane valido con il vincolo dell’incumulabilità con redditi da lavoro superiori a 5.000 euro lordi annui.
Infine, una modifica riguarda il requisito anagrafico per le lavoratrici madri. La Legge di Bilancio innalza da 12 a 16 mesi la riduzione dell’età pensionabile per le donne con quattro o più figli, facilitando l’accesso alla pensione anticipata per chi ha dedicato una parte significativa della propria vita alla cura della famiglia.