Cosa farà la Federal Reserve a seguito dei recenti dati sull'inflazione negli Stati Uniti? Gli analisti di Morningstar per gli Stati Uniti, prevedono che l'inflazione in miglioramento, insieme al rallentamento della crescita economica, spingerà la Fed a ridurre i tassi di interesse a giugno.
I dati relativi all'indice dei prezzi al consumo, più alti del previsto, indicano che l'elevato livello di inflazione strutturale rende meno probabile un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve prima del meeting di giugno.
I dati di febbraio
Il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo di febbraio, pubblicato il 12 marzo, ha mostrato un'inflazione leggermente superiore alle previsioni, con un aumento annuo del 3,2%, superiore all'atteso 3,1%. L'inflazione di base, che esclude i costi alimentari ed energetici, è aumentata del 3,8%, superando le previsioni del 3,7%. Il costante aumento dei costi abitativi sta contribuendo a mantenere alta l'inflazione, sebbene il ritmo di crescita sia rallentato rispetto a gennaio. Contemporaneamente, l'aumento dei prezzi del gas ha contribuito all'inflazione del mese scorso.
Sebbene l'inflazione sia significativamente diminuita rispetto ai massimi degli ultimi quarant'anni raggiunti nel 2022, il miglioramento si è fermato negli ultimi mesi. Data la robusta salute dell'economia americana, con una solida crescita occupazionale, il momento in cui la Fed inizierà a tagliare i tassi di interesse continua a slittare in avanti. Inoltre, l'entità complessiva dei tagli previsti per il 2024 si sta riducendo.
Gli aspetti e i settori coinvolti
Secondo il Bureau of Labor Statistics (BLS), oltre il 60% dell'aumento complessivo dell'IPC a febbraio è stato determinato dai costi abitativi e dal prezzo del gas, quest'ultimo in aumento del 3,8%. Tuttavia, questo è seguito a quattro mesi consecutivi di cali.
Inoltre l'aumento dell'inflazione dei beni di base è stato principalmente guidato da auto usate e abbigliamento, mentre l'inflazione dei servizi è stata spinta principalmente dall'aumento delle tariffe aeree, in parte dovuto alla risalita dei prezzi del carburante. Gli esperti suggeriscono di guardare l'indice dei prezzi per la spesa personale (PCE) per avere indicazioni sulle tempistiche del taglio dei tassi da parte della Fed.
Mentre molti investitori e media si concentrano sul rapporto mensile dell'IPC, l'obiettivo di prezzo del 2% della Fed si basa sulla lettura dell'inflazione PCE. Si prevede che il rapporto sull'IPC di febbraio suggerisca una lettura dell'inflazione PCE per febbraio dello 0,3% escludendo cibo ed energia, e del 3,7% su base annua. “Questo è certamente troppo alto perché la Fed possa pensare di tagliare i tassi”.
Le previsioni sul taglio dei tassi
Secondo Morninstar, i dati sull'indice dei prezzi al consumo dovrebbero preoccupare gli ottimisti in termini di inflazione più del rapporto del mese precedente. "L'inflazione è aumentata per molti beni e servizi di base. Ora è molto improbabile un taglio dei tassi da parte della Fed a maggio, ma ci aspettiamo che i prossimi dati sull'inflazione mostrino un miglioramento sufficiente a consentire un taglio a giugno".
“Considerando che ci sarà solo un altro rapporto sull'IPC prima del meeting della Fed del 1° maggio, sembra molto improbabile che la banca centrale americana tagli i tassi in quella riunion. Tuttavia, prima del meeting di giugno della Fed, riceveremo i rapporti sull'IPC di marzo, aprile e maggio. Prevediamo che l'inflazione migliorerà e la crescita economica rallenterà, spingendo la Fed a tagliare i tassi a giugno".
Sul mercato dei futures obbligazionari, i traders che scommettono sulla direzione dei tassi d'interesse vedono la probabilità di un taglio di un quarto di punto del tasso sui fondi federali al 58%. Ciò porterebbe l'intervallo di riferimento del tasso al 5%-5,25%. All'inizio dell'anno, il mercato si aspettava che la Fed avrebbe iniziato a tagliare i tassi a marzo.
(Redazione)