L'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) ha reso noto che a maggio l'inflazione in Italia è scesa al 7,6% annuo, rappresentando un calo rispetto al tasso del 8,2% registrato ad aprile. Questa variazione è in linea con le previsioni preliminari diffuse il mese precedente e con i dati del mese di marzo. L'indice dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,3% su base sequenziale, con un incremento leggermente inferiore rispetto a quelli registrati nel mese precedente e in marzo.
L'indice armonizzato dei prezzi, invece, ha registrato un aumento dell'8,0% annuo, in flessione rispetto all'8,7% di aprile, con un incremento mensile dello 0,3%, anch'esso in ulteriore calo rispetto al mese precedente.
Tuttavia, nonostante la stabilizzazione dell'inflazione nel paese, il tasso rimane tuttora superiore alla media europea. Il calo del tasso d'inflazione potrebbe essere frutto di politiche monetarie e fiscali efficaci da parte del governo, ma la situazione economica del paese rimane instabile a causa della pandemia di COVID-19 e delle restrizioni ancora in vigore.
Un contributo all'incremento del tasso d'inflazione in Italia è dato dall'aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari negli ultimi mesi, che ha influenzato l'indice dei prezzi al consumo. Tuttavia, l'inflazione potrebbe diminuire nei prossimi mesi in caso di un miglioramento della situazione economica del paese.
Ci si aspetta che l'inflazione in Italia continui a rimanere sopra la media europea nei prossimi mesi, tuttavia, l'evoluzione della pandemia e le politiche ad essa collegate rappresenteranno un fattore determinante nella definizione del quadro economico complessivo del paese.