Continua la discesa dell'inflazione
Buone notizie dall'inflazione nell'eurozona. Gli indici dei prezzi al consumo confermano il progressivo rientro verso l'obiettivo di lungo termine fissato dalla BCE pari al 2%. L'obiettivo non è ancora raggiunto nonostante i considerevoli progressi degli ultimi mesi.
Gli ultimi dati disponibili, ovvero quelli preliminari relativi al mese di gennaio, segnalano che l'inflazione grezza si è attestata al 2,8% a/a, mentre quella core (esclude dal computo i capitoli cibo, energia alcolici e tabacco) ha fatto segnare 3,3%.
Per farsi un'idea del miglioramento ricordiamo che a settembre 2022 l'indice grezzo era schizzato al 10,7%, livello record dall'inizio degli anni '80.
Questi i dati ufficiali Eurostat ma in Italia l'oscillazione è stata più ampia. L'indice dei prezzi al consumo NIC pubblicato dall'Istat ha sfiorato il +12% a ottobre 2022 per poi crollare a +0,6% a dicembre (+0,8% l'ultimo dato, provvisorio, relativo a gennaio).
La discrepanza tra dati ufficiali e percezione dei consumatori
Ma i dati ufficiali degli istituti di statistica rappresentano in modo coerente quello che accade nella realtà, ovvero gli incrementi dei prezzi dei beni di consumo che i cittadini trovano sugli scaffali dei supermercati? É una domanda che molti si sono posti negli ultimi mesi quando, dopo aver svuotato sul nastro trasportatore della cassa il contenuto del carrello della spesa settimanale, hanno guardato il display che mostra il conto totale.
I dati sull'inflazione sono comunicati anche dai telegiornali quindi tutti quanti, anche chi non si occupa di macroeconomia, li conosce e probabilmente è rimasto perplesso al confronto con quanto spendeva due anni fa e quello che paga oggi gli stessi beni.
Il carrello della spesa è aumentato molto di più rispetto ai dati statistici sui prezzi al consumo.
Il sondaggio CES della BCE conferma le sensazioni
Questa discrepanza emerge chiaramente anche dall'indagine CES (Consumer Expectations Survey) condotta mensilmente dalla BCE.
Si tratta di un sondaggio non solo sulle attese sull'andamento dei prezzi al consumo da parte di consumatori di gran parte dell'eurozona ma anche sull'inflazione percepita nei dodici mesi precedenti.
Sul fronte delle attese per il prossimo anno dal sondaggio emerge che i cittadini dell'area euro sono sempre più ottimisti: a dicembre la previsione è di +3,2%, in calo da 3,5% a novembre e 4,0% a ottobre.
Ma il dato più interessante è quello sull'inflazione percepita nei dodici mesi precedenti: 6,9% (ma in Italia e Spagna è vicina al 10%), circa il doppio dei dati ufficiali di dicembre pari a +2,9% il grezzo, e +3,4% il core.