Durante la sessione di venerdì, il future Ftse Mib ha subito una diminuzione dell'1,08%, chiudendo a 28375 punti. Le oscillazioni dei prezzi si sono situate tra 28340 e 28600. I dati economici arrivati dagli Stati Uniti non hanno lasciato spazio a ottimismo: nonostante un'economia stabile, l'inflazione continua a persistere. L'indice di fiducia dei consumatori, misurato dall'Università del Michigan, ha mostrato un lieve decremento passando da 71,6 a 71,2 nel mese di luglio. Questo è dovuto a un miglioramento delle condizioni attuali, ma a un peggioramento delle aspettative future.
I consumatori prevedono un tasso d'inflazione del 3,3% per il prossimo anno, in diminuzione rispetto al 3,4% del mese di giugno. Parallelamente, i prezzi alla produzione sono cresciuti dello 0,8% su base annuale a luglio, aumentando rispetto al +0,2% di giugno, con un incremento mensile dello 0,3%. Se si escludono alimenti ed energia, l'incremento su base annua è stato del 2,4%.
La flessione dell'indice di fiducia riflette le incertezze legate all'inflazione e alle previsioni economiche. Al contempo, l'aumento dei prezzi alla produzione potrebbe essere indicativo di pressioni inflazionistiche. Il rendimento del Treasury a 2 anni è aumentato al 4,9% a seguito dei dati, suggerendo l'attesa di modifiche nei tassi di interesse.
Nel panorama globale, il prezzo del petrolio ha mostrato fluttuazioni a seguito di previsioni contrastanti rilasciate da organizzazioni come l'OPEC e l'AIE. Le tensioni sui mercati finanziari sono state evidenziate anche dall'andamento del future Ftse Mib, che ha avuto difficoltà a seguire una trend line rialzista. La Federal Reserve statunitense appare incline a mantenere stabili i tassi di interesse a settembre, valutando sia l'andamento dell'inflazione che i dati sui prezzi alla produzione.
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