Inflazione all'attacco dei consumi: grande distribuzione a rischio

19/05/2022 16:35

Inflazione all'attacco dei consumi: grande distribuzione a rischio

Consumi non essenziali in calo: i casi Target e Walmart

Tonfo a Wall Street ieri per Target (-25%) e Walmart (-17% tra ieri e martedì). Il gruppo di Minneapolis ha dimezzato l'utile netto nel primo trimestre 2022 e prospettato un calo ancor più ampio dei margini nell'intero esercizio a causa dell'incremento dei costi per l'energia e i trasporti.
Target segnala inoltre che la clientela si concentra su cibo e altri beni essenziali (sui quali i margini di guadagno sono ridotti) e rimanda gli acquisti di articoli non primari, come tv e mobilia (che presentano invece margini elevati). Indicazioni simili anche da Walmart che ha tagliato la stima sull'utile per azione per l'esercizio fiscale 2023 (ora atteso in calo dell'1%).

Oggi anche Kohl ha peggiorato la guidance sui profitti: il CEO Michelle Gass ha dichiarato che la domanda si è considerevolmente indebolita perché i consumatori stanno iniziando a sentire gli effetti dell'inflazione.

Powell (Fed) lotta dura all'inflazione

Lo scenario peggiore immaginato da investitori ed economisti, ovvero la stagflazione (inflazione elevata e recessione economica), si sta quindi materializzando.
Due giorni fa il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, nel corso di un evento organizzato dal Wall Street Journal ha affermato senza mezzi termini che la banca centrale americana continuerà ad alzare i tassi ufficiali fino a quando l'inflazione non diminuirà in modo "chiaro e convincente".

Powell si è detto cosciente del fatto che questo comporta rischi di recessione ma la stabilità dei prezzi costituisce le fondamenta dell'economia. Tra ieri e oggi prima Wells Fargo e poi JP Morgan hanno peggiorato le previsioni sul PIL USA. La prima in particolare prevede una recessione moderata tra fine 2022 e inizio 2023 determinata dal calo della domanda.

Unieuro ed ePrice sotto pressione a Piazza Affari

Gli effetti di queste tendenza si fanno sentire anche a Piazza Affari dove Unieuro ed ePrice (gruppi attivi nella grande distribuzione di beni non essenziali) sono in netto calo.

Unieuro (-4,0% a 16,17 euro) si avvicina al primo supporto a 15,30 euro, ma sarebbe la violazione del recente minimo a 15,02 a peggiorare il quadro grafico di breve prospettando il ritorno sui 13,55 del 7 marzo. ePrice (-3,4% a 0,0201 euro) rischia la violazione di 0,0193 euro, operazione che proietterebbe le quotazioni verso 0,0175 e quindi sul minimo storico di inizio novembre a 0,0151.

Fonte: FTA Online

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