Secondo le stime preliminari, nel mese di marzo 2024 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,3% rispetto all'anno precedente (rispetto all'0,8% del mese precedente). Questa accelerazione dell'inflazione è principalmente dovuta alla diminuzione meno marcata dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da -17,2% a -10,3%) e regolamentati (da -18,4% a -13,8%), e in misura minore alla crescita dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,4%). Al contrario, si registra un rallentamento nei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +4,4% a +2,6%) e dei Tabacchi (da +2,6% a +1,9%).
Nel mese di marzo, l'"inflazione di fondo", che esclude energetici e alimentari freschi, accelera al +2,4%, mentre quella che considera solo i beni energetici decelera al +2,5%. La dinamica dei prezzi dei beni mostra una flessione meno marcata (da -0,9% a -0,1%), mentre quella dei servizi accelera leggermente (da +2,9% a +3,0%), portando a una diminuzione del differenziale inflazionistico tra servizi e beni (+3,1 punti percentuali, dai +3,8 di febbraio).
I prezzi dei Beni alimentari, della cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +3,4% a +3,0%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +2,8% a +2,7%). L'aumento congiunturale dell'indice generale riflette principalmente la crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,4%), dei Beni alimentari lavorati e dei Beni energetici regolamentati (+0,7% entrambi) e dei Beni non durevoli (+0,4%). Questi aumenti sono stati in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-1,9%) e dei Beni alimentari non lavorati (-0,7%).
L'inflazione acquisita per il 2024 è del +0,6% per l'indice generale e del +1,3% per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell'1,2% rispetto al mese precedente, principalmente a causa della fine dei saldi stagionali non considerati nel NIC, e dell'1,3% rispetto all'anno precedente (rispetto allo 0,8% di febbraio).
Il commento: A marzo, secondo le stime preliminari, l'inflazione mostra una leggera ripresa, arrivando all'1,3%. Questa lieve accelerazione è dovuta alla riduzione meno marcata dei prezzi dei beni energetici (-10,8% rispetto al -17,3% di febbraio), sia per la componente regolamentata che non regolamentata. Inoltre, l'accelerazione dei prezzi dei servizi relativi al trasporto (+4,4% rispetto al +3,8%) contribuisce alla dinamica inflazionistica. D'altra parte, i prezzi dei prodotti alimentari non lavorati registrano un rallentamento anche a marzo (+2,6% rispetto al +4,4%). C'è anche un rallentamento nella dinamica annua dei prezzi del "carrello della spesa" (+3,0%), mentre l'inflazione di fondo si attesta al +2,4% (in leggera ripresa rispetto al +2,3%).
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