Il prezzo del petrolio si candida come indicatore di recessione

15/06/2022 11:10

Il prezzo del petrolio si candida come indicatore di recessione

Ma da questo prezzo, nel caso in cui il petrolio dovesse schizzare fino a 140 dollari al barile, allora gli effetti sull'economia potrebbero essere pesanti a livello globale. Alimentando le attese di chi già stima che la recessione economica sia ormai inevitabile

Con il petrolio a 140 dollari al barile il rischio di recessione economica sarebbe altissimo secondo DataTrek

Non a caso, secondo un ultimissimo studio a cura della società di ricerca DataTrek, quello dei 140 dollari al barile sarebbe per il petrolio l'indicatore di innesco della recessione economica.

Si tratta di un livello di prezzo che, se raggiunto, sarebbe infatti doppio rispetto al prezzo del petrolio al barile della scorsa estate.

Inoltre dal 1970, quando i prezzi del petrolio sono aumentati in maniera rilevante per due volte in un anno, allora poi è seguita una recessione economica entro i successivi 12-18 mesi.
E questo proprio in accordo con quanto hanno messo in evidenza i ricercatori di DataTrek.

Il cortocircuito economico tra prezzi dell'energia alle stelle, guerra in Ucraina e spesa per consumi

D'altronde, a livello macroeconomico ed anche geopolitico, la questione relativa al prezzo del petrolio troppo alto è di scottante attualità.

A causa della guerra in Ucraina e dell'inflazione galoppante. Con un conseguente shock energetico che ha fatto lievitare a dismisura i prezzi della benzina. Questo scenario ha inoltre generato un effetto domino sui consumi delle famiglie a partire dalla contrazione della spesa per l'acquisto di beni di consumo non durevoli.

Quali sono gli altri rischi legati ad un ulteriore aumento dei prezzi del greggio

In più, gli altri rischi legati ad un ulteriore aumento del prezzo del greggio sono pure frutto di fattori prettamente stagionali. A partire dall'imminente stagione estiva che porterà ad una maggiore domanda di carburante da parte dei vacanzieri.

Inoltre, ci sono rischi di rallentamento o di completo stop delle attività di perforazione per gli idrocarburi in vista della stagione degli uragani che peraltro è già iniziata. Precisamente, ogni anno negli USA la stagione degli uragani parte dall'1 giugno per poi concludersi il 30 novembre.

 

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