Il downgrade di note società di rating, mette il punto interrogativo agli investimenti in Cina.

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 29/12/2023 10:02

Il downgrade di note società di rating, mette il punto interrogativo agli investimenti in Cina.

Negli ultimi tre anni, l'andamento negativo dei titoli cinesi ha suscitato dubbi sugli investimenti in Cina. I mercati emergenti e l'Asia, escludendo la Cina, sono diventati i nuovi punti di interesse per gli investitori. Secondo Morningstar la situazione si è aggravata con il recente declassamento del rating sulle obbligazioni sovrane cinesi, che ha portato a un crollo del mercato del 45% nel 2021. 

Seguendo il declassamento sovrano della Cina, anche 44 aziende cinesi hanno subito un abbassamento del rating da parte di Moody's Investors Service il 7 dicembre. Tra queste, otto banche cinesi, incluse Bank of China e ICBC, sono state etichettate con un rating "negativo". Alibaba, Tencent e China Mobile sono state anch'esse oggetto di declassamento. 

Il rating di Moody's ed altri colossi finanziari

Gli analisti di Moody's attribuiscono i downgrade a vari fattori, tra cui una crescente instabilità fiscale, economica e istituzionale del Paese e una prospettiva economica di medio termine inferiore. Inoltre, ci sono crescenti preoccupazioni legate al continuo declino del settore immobiliare. 

Secondo Wenchang Ma, gestore del fondo Ninety One All China Equity Fund, i titoli cinesi non hanno ancora raggiunto il punto più basso, benché le loro valutazioni siano scese al di sotto della media storica. Ma identifica due rischi principali: il settore immobiliare e l'inflazione. A suo avviso, è necessario un maggiore intervento politico per stabilizzare il mercato immobiliare, il cui contributo al PIL cinese supera il 20%. Ma esprime anche preoccupazione per la persistente inflazione. 

Anche Tai Hui, chief market strategist per l'area APAC di JP Morgan Asset Management, ritiene che un supporto politico sarà fondamentale per il settore immobiliare. Ernest Yeung, gestore del fondo T. Rowe Price Emerging Markets Discovery Fund, osserva che l'afflusso di capitali in India e Giappone è stato legato alla debolezza del mercato azionario cinese. 

Il sentiment cambierà 

Tuttavia, questa tendenza potrebbe invertirsi se il governo cinese riuscirà a rinvigorire la crescita economica. Una volta che il mercato vedrà segni di miglioramento, gli investitori potrebbero iniziare a riversare nuovamente capitali in Cina. 

Secondo Yeung, gli investitori non dovrebbero ridurre significativamente gli investimenti in Cina, poiché un cambio di sentiment potrebbe avvenire rapidamente. Hui evidenzia l'importanza delle IPO delle aziende cinesi nel rafforzare l'ottimismo tra gli investitori. Secondo lui, se le società tecnologiche cinesi famose riusciranno a quotarsi in borsa, sia in Cina che all'estero, ciò potrebbe segnalare la fiducia dei manager delle aziende nel ottenere valutazioni migliori dai mercati e potrebbe incoraggiare gli investitori a tornare a investire nel settore tecnologico. Inoltre l'economia cinese appare in continua crescita e orientata ad un modello basato su consumi e innovazione. Questo è particolarmente evidente in settori come l'energia solare, le batterie, l'automobilismo, la biofarmaceutica, i semiconduttori e le apparecchiature elettriche ed elettroniche. 

Le aziende che sorreggono l'economia cinese 

Secondo gli esperti di Comgest la situazione economica cinese sembra stabile, con previsioni che indicano un raggiungimento dell'obiettivo di PIL al 5%. Ciò dimostra che la trasformazione dell'economia nazionale cinese costituisce un fertile terreno per chi, come noi, pratica la selezione attiva dei titoli. 

Tra le varie aziende, spiccano Tencent, che ha registrato un aumento del 39% dell'utile netto nel terzo trimestre, e Noah Holdings, che ha riportato solidi risultati con un incremento del 22% dell'utile netto nel medesimo periodo. Sono stati inoltre annunciati un aumento del dividendo dal 10% al 35% e un riacquisto di azioni. Man Wah ha riportato un incremento del 20% dell'utile operativo su base annua, nonostante una riduzione del 4% del fatturato dovuta all'eliminazione dei supplementi di spedizione. Altre società di qualità, secondo le nostre valutazioni, includono Mongolia Yili, Kweichow Moutai e Centre Testing. 

(Redazione)
 

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