Il colosso Evergrande crolla del 25% dopo gli arresti di alcuni dipendenti

Il colosso immobiliare cinese China Evergrande, che sta attraversando un periodo difficile, ha visto un crollo del 25% delle sue azioni lunedì, in seguito all'arresto di alcuni membri del suo dipartimento di gestione patrimoniale da parte della polizia. Ciò indica un'ulteriore inchiesta che potrebbe peggiorare la situazione dell'impresa. Evergrande si trova infatti al centro di una crisi nel settore immobiliare cinese che ha provocato una serie di default dal tardo 2021. Questo ha turbato i mercati mondiali e ha suscitato preoccupazioni di contagio. La compravendita delle azioni dell'azienda è stata interrotta per 17 mesi fino al 28 agosto. Durante le manifestazioni di investitori insoddisfatti presso l'ufficio di Evergrande a Shenzhen nel 2021, Du Liang è stato indicato dal personale come direttore generale e rappresentante legale del dipartimento di gestione patrimoniale di Evergrande. "Di recente, le forze dell'ordine pubbliche hanno intrapreso azioni penali obbligatorie contro Du e altri presunti criminali presso Evergrande Financial Wealth Management Co", ha annunciato la polizia della città meridionale di Shenzhen in una dichiarazione sui social media sabato sera. L'agenzia di stampa Reuters non è stata in grado di verificare se Du fosse tra quelli arrestati e il comunicato della polizia non ha fornito dettagli sul numero di persone detenute, le accuse o la data del loro arresto. Evergrande non ha fornito commenti sull'azione della polizia. Il prezzo delle azioni è sceso fino al 25% a HK$0.465 nelle prime ore di trading, il minimo di due settimane. Ha poi ridotto le perdite con una diminuzione dell'11%, molto inferiore al calo dello 0,9% dell'indice Hang Seng. Il mese scorso, il costruttore cinese ha registrato una perdita netta di 33 miliardi di yuan (4,5 miliardi di dollari) nel periodo gennaio-giugno, rispetto a una perdita di 66,4 miliardi di yuan nello stesso periodo del 2019. All'inizio di questo mese, Evergrande ha annunciato di aver posticipato la decisione sulla ristrutturazione del debito estero da settembre al mese prossimo per dare ai creditori più tempo per valutare il suo piano di ristrutturazione.

(Redazione)