Il mercato del caffè sta vivendo momenti da record, con i futures dei chicchi di Arabica di alta qualità che hanno raggiunto a New York un picco di 3,23 dollari per libbra, la quotazione più alta mai vista dal 1977. Da inizio anno, i prezzi sono saliti di oltre il 70%, mentre a Londra i futures del caffè robusta, utilizzato principalmente nel caffè solubile, sono saliti del 7,7%, arrivando a 5.507 dollari a tonnellata, quasi il doppio rispetto all'inizio dell'anno.
I motivi dell'impennata
Diverse ragioni stanno determinando questa impennata dei prezzi. Tra queste, le preoccupazioni per una possibile carenza di offerta a livello globale e l'incertezza del mercato legata all'impatto del recente regolamento UE sulla deforestazione.
Secondo la società di intelligence agro-alimentare Areté, la produzione di caffè in Brasile e Indonesia per il 2024/2025 è stata rivista al ribasso dal Dipartimento dell'agricoltura USA rispetto alle previsioni di metà anno. In particolare, la produzione di Arabica in Brasile è stata ridotta del 6% e quella di robusta del 3%, mentre in Indonesia la produzione di robusta è calata dell'8%. Queste revisioni risultano solo parzialmente compensate dall'aumento della produzione in Colombia e India.
È importante sottolineare che non è la prima volta che si assiste a un'impennata dei prezzi del caffè. Nel 2014, ad esempio, si è registrato un aumento del 45% in febbraio, che ha portato ad un rialzo complessivo del 70% nei due mesi successivi.
Come riporta il Financial Times, gli importatori di caffè stanno giocando un ruolo significativo in questa situazione. Essi stanno cercando di garantirsi le forniture prima dell'entrata in vigore del regolamento europeo sulla deforestazione, che impone di garantire che il caffè importato non provenga da terreni deforestati.
Cambiamento climatico
A complicare ulteriormente la situazione, ci sono le preoccupazioni legate al cambiamento climatico. Il Brasile, uno dei principali produttori di Arabica, ha sofferto la peggiore siccità degli ultimi 70 anni ad agosto e settembre, seguita da forti piogge a ottobre. Queste condizioni climatiche estreme hanno alimentato i timori per la produzione e le scorte globali di caffè. Analogamente, il Vietnam, primo produttore mondiale di caffè robusta, è stato duramente colpito da condizioni meteorologiche avverse.
(Redazione)