Bund, potenziale rebound
La prosecuzione del movimento ribassista iniziato la settimana precedente a quella appena conclusa, ha trovato supporto nel minimo della seduta del 28 settembre, a 135,52 euro, seduta che ha lasciato sul grafico l’impronta di una bella barra rialzista, un “Bottom Reversal Day”, con forti volumi, ad indicare una potenziale inversione del trend nell’immediato.
La configurazione grafica complessiva, la relazione prezzo-volumi e l’interpretazione di esaustione momentanea del trend negativo in atto, ci fanno privilegiare un test della resistenza in area 140-142 euro, area compresa tra il minimo del 16 giugno scorso e la media mobile esponenziale a 20 sedute.
Interessante, e trasversale anche all’analisi del BTP nostrano, la presa di posizione del Governatore Ignazio Visco che, nelle ultime ore, ha invitato la BCE a non imitare la FED, suggerendo un atteggiamento più cauto nell’aumento dei tassi di interesse.
Il fantasma di una recessione in Europa alimentata anche da un rialzo dei tassi, avrebbe conseguenze disastrose sull’economia del Vecchio Continente, già messa a dura prova dalla crisi energetica.
Una presa d’atto di tale situazione potrebbe invertire momentaneamente il mercato dei decennali governativi europei.
BTP future speculare al Bund
Situazione analoga al Bund tedesco, quella del nostro BTP. Il movimento ribassista con cui si completava la violazione del supporto chiave a 113 euro circa, ha trovato supporto nel minimo della barra rialzista “Bottom Reversal Day” del 28 settembre, a 108 euro.
La significatività tecnica della giornata attribuisce ulteriore importanza al livello di supporto da essa espresso.
Il rimbalzo dal livello dei 108 euro proietta il grafico al test dei 113 euro e l’area compresa tra tale livello e la media mobile esponenziale a 20 sedute, che venerdì chiudeva a 115 euro, rappresenta l’intervallo di prezzi che forma la resistenza chiave da rompere con decisione per interrompere la tendenza negativa e sperare di invertirla.
A corroborare la tesi della correzione positiva, l’evidente divergenza dei minimi 14 giugno-28 settembre sul grafico dei prezzi giornaliero, con l’indicatore RSI a 14 sedute che, in corrispondenza dei medesimi giorni, mostra minimi in divergenza e la sua contemporanea posizione di “ipervenduto”, caso di scuola, classico “Bottom Reversal Swing” che preannuncia una inversione di trend del grafico nel breve termine.
Una eventuale ridiscesa dei prezzi al di sotto del livello dei 108 euro, confuterebbe la tesi da noi privilegiata.
T-Bonds, grande incertezza
Il movimento ribassista che ha fatto seguito alla violazione del supporto chiave dei 135 dollari, è proseguito per poi correggere con la barra rialzista del 28 settembre che ha assunto, contemporaneamente, sia le caratteristiche di un “Bottom Reversal Day” che di un “Outside Day”, fatto che ne esalta la significatività tecnica, conferendo notevole importanza al nuovo livello di supporto a 123 dollari, il minimo della seduta.
L’azione tecnica dei prezzi a seguire però, non è esaltante ed è testimone della grande quantità di offerta presente in area 127-128 dollari.
Tecnicamente, è necessario un movimento laterale di accumulazione prima di poter tentare un assalto efficace alla resistenza di area 127-131 dollari.
Sotto un profilo strutturale, notiamo che l’aumento dell’inclinazione negativa che il trend ha subito a partire dal 7 marzo scorso, consente di tracciare un ulteriore canale ribassista proprio a partire dal massimo di tale data che potrebbe rappresentare la nuova struttura dinamica del grafico.
Privilegiamo, nell’immediato, la tesi di un test dell’area di resistenza sopra individuata, eventualmente accompagnato da una lateralizzazione del grafico.
Uno scivolone sotto i 123 dollari darebbe forza al canale ribassista del 7 marzo.
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