Guadagni da record sul settore difesa in tutta Europa

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 03/03/2025 17:25

Guadagni da record sul settore difesa in tutta Europa

È partito un rally nel settore della difesa europea, con un boom per le azioni dei produttori di armi. Il motivo? I leader europei hanno concordato sulla necessità di aumentare la spesa militare. A cavalcare l'onda ci sono aziende come Leonardo, Bae Systems, Rheinmetall e altre. 

Ad innescare il boom è stata l'annuncio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyan, della necessità di riarmare l'Europa. Già due settimane fa le azioni europee avevano chiuso in rialzo, ma adesso la corsa è ancora più veloce. 

Le società più performanti

Tra le aziende più performanti c'è Rheinmetall, la più grande azienda di difesa tedesca, che ha visto le sue azioni balzare del 18%. Non da meno Bae Systems, Thales, Dassault Aviation e Saab. In Italia, il colosso della difesa e aerospazio Leonardo ha registrato un incremento del 10,22%. 

L'Unione Europea si sta muovendo verso l'aumento delle spese militari. Durante un vertice di pace in Ucraina, il primo ministro britannico Keir Starmer ha affermato che gli alleati di Kiev devono continuare a sostenere il paese. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato a un aumento della spesa annuale per la difesa a oltre il 3% del Pil. 

Queste dichiarazioni hanno innescato un rally dei big della difesa in Europa. Si tratta di guadagni record per un settore che era stato evitato da molti investitori europei prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022. 

Il rating degli analisti

Gli eventi degli ultimi giorni hanno reso chiaro ai leader europei che devono aumentare significativamente la spesa per la difesa in futuro. Secondo Vincent Juvyns, stratega del mercato globale presso JPMorgan Asset Management, la spesa pubblica per la difesa aumenterà notevolmente nei prossimi anni. Anche gli analisti di JPMorgan Chase & Co. hanno aumentato i loro obiettivi di prezzo in media del 25%, affermando che il ciclo di riarmo dell'Europa era ormai "reale". Si prevede quindi un aumento della produzione interna e una riduzione delle importazioni. Insomma, sembra che l'Europa non abbia altra scelta se non quella di aumentare la spesa per la difesa.

(Redazione)

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