Gsk va al rilancio sui vaccini. Acquista la biotech Affinivax

31/05/2022 14:30

Gsk va al rilancio sui vaccini. Acquista la biotech Affinivax

Dopo essere uscita sconfitta dalla pandemia di coronavirus GlaxoSmithKline (Gsk) va al rilancio per confermare la sua leadership nel settore dei vaccini. La big pharma britannica acquista infatti la biotech Usa Affinivax per potenziali 3,3 miliardi di dollari (2,1 miliardi saranno pagati da subito, il resto al raggiungimento di determinati obiettivi).
La gara per lo sviluppo di un vaccino contro il Covid-19 aveva visto partecipare praticamente tutti i maggiori player del settore: dalle cinesi Shenzhen Kangtai, CanSinoBio e Chongqing Zhifei, all'indiana Zydus Cadila, alle biotech Curevac e Novavax, a colossi farmaceutici occidentali come Johnson & Johnson e AstraZeneca.

Alla fine, però, dei quattro maggiori produttori al mondo di vaccini, soltanto Pfizer ne è uscita vincitrice. Gsk (come Merck & Co.. e Sanofi) non è riuscita invece a sfruttare l'occasione.

Il successo di Pfizer, tuttavia, nasce dalla scelta di affiancarsi alla tedesca BioNTech che, come Moderna, per combattere il Covid-19 ha puntato sulla rivoluzionaria tecnologia di sviluppo basata sull'Rna messaggero.

Scelta che non era detto fosse vincente e che Gsk, Merck e Sanofi infatti hanno preferito evitare, puntando su metodologie di sviluppo consolidate. Nel corso della pandemia Glaxo ha comunque cercato di correre ai ripari e il 2021 si era chiuso con un buona notizia: i positivi risultati dei test di un nuovo vaccino sviluppato insieme alla canadese Medicago.
Il nuovo trattamento è basato su Virus-Like Particles (Vlp, particelle simili a virus), progettate per imitare la struttura nativa dei virus, consentendo loro di essere facilmente riconosciute dal sistema immunitario. Poiché mancano di materiale genetico di base, non sono infettive e non sono in grado di replicarsi.

Un vaccino senza "manipolazione genetica" che potrebbe convincere anche i no-vax ma, in attesa dei nuovi sviluppi della pandemia, rimane ancora in fase di test.

L'acquisizione di Affinivax, biotech di Cambridge (in Massachusetts, sobborgo di Boston che ospita anche la sede di Moderna), guarda invece oltre al Covid-19 e, soprattutto, al consolidamento della leaderhip di Gsk nei vaccini, sempre più core business, in vista dell'imminente separazione della divisione Consumer Healthcare (si chiamerà Haleon).

Affinivax sta sviluppando un vaccino contro il pneumococco, responsabile di malattie gravi come polmonite, meningite, peritonite ma anche di patologie croniche più lievi: dalla bronchite, alla congiuntivite, alla sinusite. Evidente che un così ampio spettro d'azione il farmaco di Affinivax abbia potenziali commerciali non da poco.

"Anche se questo rappresenta un passo nella giusta direzione per la strategia del gruppo, siamo consapevoli che possedere il trattamento e ricavarne soldi sono due cose molto diverse", ha sottolineato Laura Hoy, analista di Hargreaves Lansdown citata da Reuters.

Gsk ha già un suo più vecchio vaccino contro il pneumocco, il Synflorix, approvato in Europa e Usa dal 2009 e diretto concorrente di Prevnar e Pneumovax, rispettivamente di Pfizer e Merck. La scelta di acquisire Affinivax, però, è anche dovuta al fatto che l'imporsi della tecnologia dell'Rna messaggero, con cui BioNTech scommette di riuscire a sconfiggere persino il cancro, si prepara a rivoluzionare il comparto dei vaccini e quindi non ci sono alternative all'investire in aziende come Affinivax che lavorano a nuove generazioni di vaccini.

Il rischio sarebbe quello di farsi trovare impreparati anche quando arriverà la nuova pandemia.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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