Goldman Sachs riduce probabilità di recessione grazie a forti guadagni occupazionali negli USA

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 07/10/2024 15:22

Goldman Sachs riduce probabilità di recessione grazie a forti guadagni occupazionali negli USA

Il recente rapporto sull'occupazione del mese di settembre ha modificato le previsioni in merito al mercato del lavoro negli Stati Uniti. I consistenti incrementi occupazionali di settembre, insieme alle revisioni positive dei mesi passati, hanno attenuato le preoccupazioni riguardo una potenziale debolezza nella domanda di lavoro che potrebbe portare a un aumento del tasso di disoccupazione. Gli economisti di Goldman Sachs hanno confermato questo scenario in un recente studio, riducendo la probabilità di una recessione nel prossimo anno dal 20% al 15%. 

Le dichiarazioni di Goldman Sachs

Ricordiamo che ad inizio agosto, Goldman Sachs aveva aumentato la probabilità di recessione dal 15% al 25%. Questa previsione era stata successivamente ridotta al 20% al centro del mese, in seguito a segnali di resilienza provenienti dal mercato del lavoro e dal settore delle vendite al dettaglio. Gli economisti di Goldman Sachs hanno dichiarato: "Come molti investitori, abbiamo recentemente focalizzato la nostra attenzione sul confronto tra crescita occupazionale e crescita dell'offerta di lavoro. Prevediamo che la crescita dell'offerta di lavoro rallenti in modo significativo, ma rimanga abbastanza alta da richiedere l'aggiunta di 150-180.000 posti di lavoro al mese per stabilizzare il tasso di disoccupazione". Gli esperti non vedono un motivo evidente per cui la crescita occupazionale dovrebbe essere scadente in un periodo in cui le offerte di lavoro sono numerose e il PIL è in forte crescita. 

Secondo Goldman Sachs, il mercato del lavoro è leggermente più debole rispetto al periodo pre-pandemico e le misure di rigidità del mercato del lavoro suggeriscono che i rischi per il tasso di disoccupazione sono ancora bilaterali. Tuttavia, la diminuzione del tasso di disoccupazione a settembre fornisce un primo sostegno all'idea che l'aumento precedente sia stato causato principalmente dalla temporanea difficoltà di assorbire un'ondata di offerta di lavoro da parte degli immigrati, che ora sta rallentando. "Questa interpretazione è coerente con il contributo sproporzionato di nuovi entranti, immigrati e giovani all'aumento del tasso di disoccupazione", viene sottolineato. 

Le prossime mosse sui tassi

Goldman Sachs ritiene che la crescita occupazionale ponga il FOMC su un percorso di tagli di 25 punti base per ora e prevede ulteriori tagli consecutivi di 25 punti base fino a un tasso terminale del 3,25-3,5% entro giugno 2025. Se la crescita occupazionale rimane solida e il tasso di disoccupazione non aumenta ulteriormente, le decisioni su quando e quanto rapidamente agire saranno probabilmente oggetto di dibattito nel prossimo anno durante la revisione del quadro della Fed.

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(Redazione)

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