Giù il petrolio, i fondi vendono

29/07/2024 18:10

Giù il petrolio, i fondi vendono

Petrolio in trend negativo

Petrolio in netto calo: il contratto future per consegna ottobre sul Brent poco fa è sceso sotto i 79 dollari/barile, toccando i minimi dal 6 giugno. Indicazioni simili per il WTI (scadenza settembre) che rompe il supporto dei 76 dollari/barile e fa segnare il livello più basso dal 10 giugno.
Si tratta di un movimento non troppo esteso dato che ha preso le mosse dai massimi del 5 luglio ma comunque abbastanza consolidato da richiedere un approfondimento.

I fondi alleggeriscono le posizioni

In base a quanto riferito da Reuters gli investitori attivi sul mercato del petrolio stanno rivedendo al ribasso le loro attese sul prezzo del greggio alla luce di uno scenario sempre più difficile: il previsto calo delle scorte nel corso dell'attuale trimestre non si sta materializzando.

Il picco estivo dei consumi è già stato superato ma le riserve di petrolio e prodotti raffinati (come benzina e diesel) restano vicine ai livelli medi stagionali: pertanto l'incremento della domanda necessario a ripristinare i normali livelli di scorte non ci sarà, un elemento coerente con una flessione, non un incremento, dei prezzi.

Alla luce di queste dinamiche non sorprendono i dati di ICE Futures Europe e della U.S.
Commodity Futures Trading Commission. I fondi nella settimana conclusa il 23 luglio hanno venduto circa 103 milioni di barili di petrolio e raffinati nei sei maggiori mercati dei derivati, concentrandosi sul Brent (38 milioni di barili) e WTI (31 milioni di barili). Nelle ultime tre settimane le vendite hanno raggiunti i 144 milioni di barili.

La posizione netta dei fondi è scesa 380 milioni di barili dai 524 di inizio mese.

Cosa dice l'analisi tecnica

Le prospettive grafiche del future sul Brent con la violazione odierna del supporto a 80,51 dollari/barile hanno subito un peggioramento: il derivato sembra indirizzato verso il minimo di inizio giugno a 76,66.
L'eventuale violazione di questo riferimento anticiperebbe un test di area 74 dove transita attualmente la neckline del potenziale testa e spalle di continuazione in formazione da marzo 2023. In caso di rottura si creerebbero i presupposti per la ripresa della tendenza ribassista in forza dal 2022: conferme definitive sotto 70,12.

Primi segnali di forza sopra 82,71 per 85,81, ostacolo oltre il quale potremmo assistere al ritorno sul picco di metà aprile a 92,18.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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