Il Ftse Mib future ha chiuso in ribasso ieri, registrando un calo dello 0,43% a 29235 punti. Nonostante un inizio di settimana positivo, il sentiment del mercato si è deteriorato durante la giornata, nonostante alcuni segnali favorevoli provenienti dai dati macroeconomici statunitensi.
In particolare, l'indice Fed Filadelfia di novembre, che misura l'attività manifatturiera regionale, ha mostrato un miglioramento rispetto alle previsioni, segnando -5,9 punti invece dei -9 precedenti. Tuttavia, le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione sono aumentate di 13.000 unità, raggiungendo un totale di 231.000, il valore più alto degli ultimi tre mesi.
Il rendimento del Treasury Note decennale ha raggiunto il 4,44%, il minimo degli ultimi due mesi. Nel contesto dell'Eurozona, il Bund decennale si posiziona al 2,56%, mentre il BTP decennale si colloca al 4,32%. Lo spread tra i due strumenti è di 175 punti base, con entrambi i tassi ai minimi degli ultimi due mesi, in attesa del verdetto di Moody's sull'Italia previsto per venerdì sera.
I massimi delle ultime due sedute del future Ftse Mib, a 29440, coincidono praticamente con il lato alto del gap ribassista del 2 agosto, a 29420, una resistenza che i prezzi dovranno superare per ambire al test del picco di agosto a 29910. Solo oltre quei livelli verrebbe inviato un nuovo segnale di forza che potrebbe anticipare movimenti in area 30500 almeno. Tuttavia, sotto il livello di 29100, potremmo vedere i primi segni di stanchezza nel rialzo, con il rischio di discese verso l'area 28700.
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