La chiusura del Ftse Mib future è stata poco mossa, registrando un aumento dello 0,14% a 33.555 punti, con i prezzi che hanno oscillato tra 33.440 e 33.740. La Banca Centrale degli Stati Uniti ha mantenuto i tassi invariati, in linea con le previsioni di mercato. Nel frattempo, l'indice PMI del settore manifatturiero dell'Eurozona è sceso a 45,7, indicando ulteriori contrazioni delle condizioni operative.
Negli Stati Uniti, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono rimaste stabili a 208.000 unità, in linea con le aspettative. L'Ocse ha confermato le previsioni di crescita economica per l'Italia, mantenendo stabili le proiezioni sul PIL rispetto a febbraio ma riducendo le stime sull'inflazione.
Secondo il rapporto semestrale 'Economic Outlook' dell'Ocse, si prevede una crescita del PIL italiano dell'0,7% per quest'anno e dell'1,2% per il prossimo, con riduzioni delle previsioni sull'inflazione. L'organizzazione ha indicato un tasso armonizzato dell'inflazione dell'1,1% per quest'anno e del 2% nel 2025, sottolineando rischi equilibrati con principale rischio al ribasso legato alla fine degli incentivi del superbonus nell'edilizia.
L'Ocse ha anche aggiornato le previsioni economiche globali, indicando una crescita del 3,2% per il prossimo anno, con disparità significative nelle velocità di ripresa tra le diverse regioni. Gli Stati Uniti guidano la ripresa economica con una crescita del 2,6% quest'anno, mentre la Cina dovrebbe crescere più rapidamente del previsto. La debolezza in Europa ostacola la ripresa complessiva.
La riduzione dell'inflazione potrebbe stimolare la crescita, aprendo la strada a possibili tagli dei tassi di interesse. Le prospettive economiche del Regno Unito sono state declassate, con una crescita prevista dello 0,4% quest'anno, mentre in Giappone si prevede un aumento del tasso di crescita grazie agli aumenti dei redditi e ai tagli temporanei alle tasse.
Il Ftse Mib future ha registrato un rimbalzo dai minimi di martedì a 33.420, ma non ha superato la media mobile esponenziale a 10 giorni, prima resistenza di breve termine a circa 33.720. Solo una decisa rottura di quei livelli potrebbe favorire il test di un'altra resistenza più rilevante a 34.585.
Al di sotto di 33.420, il primo supporto si trova a 33.140, la media esponenziale a 50 giorni, e poi a circa 32.630/40. In caso di violazione della media a 50 giorni, il prossimo target sarà la media a 100 giorni, a circa 32.200 punti.
(NEWS Traderlink)