Freni Killer: Ferrari sotto accusa negli USA

Ferrari è al centro di un procedimento legale negli USA accusata di non aver preso le dovute misure per riparare un "difetto pericoloso" riguardante i freni di alcune delle sue auto, nonostante le diverse segnalazioni. In base alla class action presentata lunedì presso il tribunale federale di San Diego, i richiami sarebbero stati solo "una misura correttiva temporanea" per uno dei problemi ai freni, lasciando così migliaia di guidatori Ferrari con veicoli non sicuri. Iliya Nechev, residente in California, ha dichiarato che la sua Ferrari 458 Italia del 2010, acquistata nel 2020, presentava "problemi ai freni" fin dal primo giorno di utilizzo, riscontrando una "perdita parziale o totale della capacità di frenata". Quando Nechev ha segnalato il problema al rivenditore Ferrari, gli è stato riferito che la situazione era "normale". Nell'ottobre 2021, Ferrari North America ha avviato un richiamo volontario, identificando un problema legato alla perdita del fluido dei freni che poteva compromettere la capacità di frenata. Un richiamo più ampio è stato poi lanciato nel 2022, coinvolgendo anche veicoli in Germania, Cina e Giappone. 

Nella class action è stata coinvolta anche Robert Bosch, leader mondiale nel settore della componentistica auto, che secondo l'accusa ha prodotto i pezzi difettosi. Né Ferrari né Bosch hanno rilasciato commenti in merito. L'accusa mossa a Ferrari è quella di non aver adeguatamente informato i clienti riguardo all'entità del difetto, che secondo Nechev avrebbe potuto essere risolto solo tramite la sostituzione della pompa dei freni. Secondo l'accusa, l'azienda avrebbe continuato "a vendere (o a lucrare dalla vendita) di migliaia di automobili contenenti questo difetto mortale".

(Redazione)