La valuta elvetica, il franco svizzero, è recentemente tornata ad essere un rifugio per gli investitori nel contesto delle turbolenze che stanno caratterizzando i mercati nel corso di questo inizio di agosto. Nonostante la Banca Nazionale Svizzera (Bns) abbia operato due tagli al tasso di interesse di riferimento nei mesi scorsi, resi meno attraenti sulla carta, il franco svizzero resta una moneta di fiducia per molti.
EUR/CHF
L'andamento del rapporto euro/franco ha visto un parziale rafforzamento della moneta unica europea nell'ultimo anno, con valori che da un minimo di 0,92 franchi si sono gradualmente avvicinati alla parità, raggiungendo 0,99 franchi. Tuttavia, le incertezze a livello economico e geopolitico internazionale hanno riportato il rapporto a 0,97 a inizio luglio, con un ulteriore calo a 0,92 nei giorni scorsi. Nonostante una leggera ripresa, il franco rimane vicino ai suoi massimi.
USD/CHF
Un discorso simile vale per il rapporto dollaro Usa/franco. La valuta statunitense, dopo aver toccato un minimo di 0,83 franchi nell'ultimo anno, è gradualmente risalita fino a 0,92 franchi. A inizio luglio, tuttavia, il valore era sceso a 0,89, per poi calare ulteriormente a 0,84 franchi. Attualmente, nonostante una leggera ripresa, il franco rimane forte.
Da una parte, questo rafforzamento del franco può essere visto positivamente dalla Confederazione, in quanto riflette la solidità della sua moneta e del sistema Paese. Dall'altra, tuttavia, ciò non è esattamente in linea con le aspettative della Banca Nazionale Svizzera. Un franco forte, infatti, può rappresentare un ostacolo per le esportazioni svizzere, rendendole di fatto più costose.
Le azioni della Bns
Nel corso dell'ultimo anno, la Bns ha smesso di frenare il franco attraverso tassi di interesse negativi e acquisti di valute estere, a causa dell'aumento dell'inflazione iniziato nel 2022. Di conseguenza, la priorità è diventata la lotta all'inflazione, una battaglia in cui un franco forte può essere di aiuto.
Nel primo trimestre di quest'anno, la Bns ha alzato il tasso di riferimento fino al 1,75%, prima di effettuare i due tagli di cui sopra, portandolo all'1,25%. Questi tagli sono stati resi possibili dal calo graduale dell'inflazione, che dopo aver raggiunto un picco del 3,5% nell'agosto 2022, è scesa all'1,3% lo scorso mese. La Bns punta a un tasso di inflazione annuo tra lo 0% e il 2%, un obiettivo quasi raggiunto. La priorità ora è non ostacolare l'export. Si attende di vedere se e in che modo la Bns interverrà per frenare il franco, anche attraverso ulteriori tagli al tasso di riferimento.
(Redazione)