Finanza e Mercati: la Fed nella morsa di prezzi e occupazione

08/01/2024 18:27

Finanza e Mercati: la Fed nella morsa di prezzi e occupazione

Il grande rebus dei tassi d'interesse USA

Lo scenario dei tassi d'interesse ufficiali è tornato in bilico. Fino alla pubblicazione dei verbali della riunione del FOMC di dicembre sembrava tutto chiaro. La svolta in senso accomodante del presidente della Federal Reserve Jerome Powell aveva eliminato i dubbi degli ultimi irriducibili che non si rassegnavano ad ammettere che il primo taglio dei tassi d'interesse sarebbe arrivato a marzo.

La rapida discesa dell'inflazione con l'indice PCE (l'indicatore preferito dalla Fed) arrivato a novembre a 2,6%, quindi a un passo dal target del 2%, non era stata sufficiente a dissipare definitivamente le incertezze.

Nondimeno, la sorprendente iniziativa della banca centrale americana aveva fatto sorgere nuovi interrogativi.
Come mai la Fed ha deciso di palesare le sue intenzioni in modo così chiaro? Analisti e operatori hanno quindi iniziato a fare supposizioni sui motivi alla base dell'iniziativa. Le trascrizioni delle discussioni tra i membri del FOMC (che, ricordiamo, è il Federal Open Market Committee ovvero il comitato operativo della Federal Reserve) pubblicate la scorsa settimana hanno chiarito che ciò che ha spinto la Fed a lanciare il messaggio sono state le analisi sul mercato del lavoro.

La Fed sposta il focus dall'inflazione all'occupazione

In sostanza, all'interno del FOMC si è fatta strada la preoccupazione che il livello dei tassi di interesse possa creare problemi all'occupazione: altre parole il focus della banca centrale americana si è spostato dall'inflazione ai posti di lavoro.

È doveroso a questo punto ricordare che tra i compiti istituzionali della Federal Reserve troviamo anche quello della piena occupazione, a differenza della Banca Centrale Europea che ha un unico obiettivo, ovvero quello di mantenere la stabilità dei prezzi al consumo ("inflazione bassa, stabile e prevedibile").

Questo scenario ha rafforzato, come dicevamo, le possibilità di discesa dei tassi proprio perché si ipotizzava che prima o poi la stretta operata dalla Fed a partire dal 2022 avrebbe causato un rallentamento della crescita e, a cascata, una riduzione dell'occupazione.

Ma i dati sui nuovi posti di lavoro pubblicati alla fine della scorsa settimana sono stati migliori delle attese: sembrerebbe quindi che dal lato occupazione non siano problemi. E infatti i rendimenti sono saliti e con essi si sono ridotti i margini per il taglio dei tassi.

Attenzione ai prossimi due dati sui posti di lavoro

In particolare le possibilità di no action nella riunione del FOMC di marzo sono salite oltre il 30% dall'11% di fine dicembre e contro il 53% di prima della riunione di dicembre.

Ma attenzione perché analizzando la serie dei dati degli ultimi mesi appare chiara la tendenza al calo dei nuovi posti di lavoro. Occorrerà quindi monitorare con attenzione i risultati di gennaio e febbraio (pubblicati a inizio febbraio e inizio marzo rispettivamente) per anticipare correttamente le mosse della Fed.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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