Finanza e Mercati: l'euro travolge il dollaro

28/12/2023 18:32

Finanza e Mercati: l'euro travolge il dollaro

Finanza e Mercati: rally di fine anno dell'euro

Euro travolgente nelle ultime battute del 2023. La moneta unica accelera al rialzo e tocca a 1,1140 il massimo dal 27 luglio contro dollaro. In realtà più che di forza dell'euro è più appropriato parlare di debolezza del dollaro.
Osserviamo infatti che il Dollar Index, indicatore sintetico del valore del dollaro nei confronti di altre sei valute (euro, yen, sterlina, dollaro canadese, corona svedese e franco svizzero), è sceso oggi a 100,62, livello minimo da fine luglio scorso. Le due valute con il peso maggiore nell'indice sono euro e yen.

Il rafforzamento dello yen

La debolezza nei confronti della valuta del sol levante è spiegabile con il progressivo avvicinamento della fine di tassi negativi della Banca del Giappone.

Questo renderà meno conveniente l'utilizzo dello yen come strumento di finanziamento per impostare operazioni di investimento. Si tratta di una possibilità che è stata sfruttata principalmente da hedge fund e altri operatori speculativi: ci si indebita in yen a tassi negativi (quindi si viene remunerati per prendere yen in prestito) e quindi si vende la valuta giapponese contro quella in cui è basato l'investimento prescelto (principalmente il dollaro).
Si tratta evidentemente di un trade che ha rafforzato il biglietto verde a discapito dello yen ma che è destinato a divenire sempre meno conveniente: di qui l'indebolimento del dollaro nei confronti della valuta giapponese.

Il mistero Fed

Resta da spiegare il balzo di EUR/USD.

La dinamica dei tassi attesa da Federal Reserve e Banca Centrale Europea è quasi identica. In base alle indicazioni di mercato gli operatori puntano con decisione sul rallentamento dell'inflazione e su ampie riduzioni dei tassi ufficiali da parte delle due banche centrali. Il CME FedWatch Tool prevede un taglio da 25 bp a marzo e complessivi -150/175 bp nel corso del 2024.
I future sull'euribor a 3 mesi scontano -25 bp a marzo e -150/175 bp nel 2024. Questo scenario non spiega il rally dell'euro: la motivazione va quindi cercata non nelle dinamiche dei tassi ma altrove.

Secondo alcuni osservatori il deciso cambio di tono della Fed nell'ultima riunione del FOMC potrebbe nascondere considerazioni che non riguardano l'inflazione: possibile che l'indebolimento del dollaro sia causato dalla prudenza degli operatori, sorpresi dalla svolta accomodante della Fed e dal rischio che sia stata motivata da previsioni di indebolimento dell'economia USA.

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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