Doppietta negli USA
Ferrari termina sotto la parità (-0,52% a 441 euro) la prima seduta della settimana. Il titolo, nonostante il segno meno, ha sovraperformato il mercato grazie ad alcuni elementi di forza. Il primo, più folcloristico che di reale rilevanza finanziaria, è la doppietta messa a segno ieri nel Gran Premio di Formula 1 di Austin negli USA. Charles Leclerc si è aggiudicato la gara precedendo il compagno di squadra Carlos Sainz. Ma, come già accennato, le buone o cattive (queste ultime invero più frequenti negli ultimi anni) prestazioni nel "circus" hanno normalmente ben pochi effetti sul titolo della rossa in Borsa.
Lanciata la nuova supercar
Il sostegno principale a Ferrari oggi è arrivato dal report di Barclays. Gli analisti della banca britannica hanno confermato la raccomandazione overweight e alzato il prezzo obiettivo da 450 a 500 euro, un valore che si pone oltre il 13% al di sopra delle quotazioni attuali. Il miglioramento del target è stato determinato dalle nuove stime a seguito del lancio, giovedì scorso, della nuova supercar di Maranello, la F80: un'auto da 900 cavalli, più altri 300 forniti da due propulsori elettrici, in totale 1200 cavalli, la Ferrari più potente mai prodotta.
F80, una macchina da soldi
Tutti i 799 esemplari che usciranno dagli stabilimenti emiliani sono già venduti da tempo, come normalmente accade in occasione della presentazione di modelli speciali, nonostante il prezzo base di 3,6 milioni di euro (ci sono poi le personalizzazioni che fanno salire ulteriormente la somma da sborsare). Barclays stima che l'F80 porterà un contributo di 1,8 miliardi di euro all'EBIT di Ferrari nel suo ciclo di vita (3 anni e mezzo): praticamente pari all'EBIT dell'esercizio 2024 del gruppo!
Il mercato non comprende appieno il potenziale
Gli analisti prevedono un secondo semestre 2024 un pò sottotono rispetto al primo e anche per il 2025 non si attendono il pieno dispiegamento degli effetti positivi del lancio della F80. Il 2026 dovrebbe invece vedere gli effetti pieni sui bilanci delle vendite della supercar. La stima EBIT sale del 4%, collocandosi il 12% sopra il consensus Bloomberg. Il mercato non sembra quindi, a loro avviso, scontare ancora pienamente le caratteristiche uniche di Ferrari, un gruppo del lusso che construisce macchine.