L'inflazione rialza la cresta: la Fed non perde tempo
La Federal Reserve reagisce con decisione dopo la nuova accelerata dell'inflazione. A Maggio l'indice dei prezzi al consumo ha fatto segnare +8,6% a/a dopo il rallentamento a +8,3% visto ad aprile, rallentamento che aveva spinto molti a ritenere che il picco di questo ciclo inflattivo fosse stato toccato con il +8,5% di marzo.
La scorsa settimana quindi la banca centrale americana ha risposto con un incremento da 0,75% dei Fed Funds, il primo di questa entità dal 1994, contro il +0,50% del consensus. I tassi ufficiali USA sono ora nel range 1,50-1,75 per cento. Si è trattato solo di un segnale ai mercati (se l'inflazione non abbassa la cresta, siamo pronti a rispondere) o siamo di fronte a uno spostamento verso l'alto della traiettoria di crescita dei tassi d'interesse?
L'azione restrittiva si fa più incisiva
In base a un sondaggio condotto da Reuters tra 91 economisti la risposta corretta sembra essere la seconda.
Il 74% dei partecipanti all'indagine prevede infatti che nella riunione del 26-27 luglio il FOMC (Federal Open Maket Committee, il comitato che prende le decisioni sui tassi) opterà per un altro scatto da 75 bp. A settembre la forte maggioranza degli economisti prevede per un incremento da 50 bp, mentre a dicembre è scontato un +25 bp.
La previsione è incerta solo sulla riunione di novembre: circa il 60% prevede un +25 bp mentre un consistente 40% si attende altri 50 bp in più. In altre parole, fino alla fine dell'anno la Fed alzerà i tassi a ogni occasione, con un livello finale di almeno 3,25-3,50 per cento: 75 bp al di sopra di quanto emerso dal sondaggio di due settimane fa.
Segno che il dato sull'inflazione di maggio ha cambiato in misura significativa le carte in tavola.
Lo scenario per il 2023
Quando finirà questo oltremodo aggressivo ciclo restrittivo? Gli economisti prevedono un ulteriore incremento da 25 bp nel corso del primo trimestre 2023, incremento che potrebbe essere l'ultimo della serie.
Anche perché un ritmo di crescita così rapido dei tassi rischia seriamente di causare una recessione. Il livello finale dei Fed Funds sarebbe infatti pari ad almeno 3,50-3,75 per cento, ben al di sopra del 2,25-2,50 per cento che la Fed stessa ritiene neutrale per l'economia. E infatti, dopo due trimestri di pausa, i pochi economisti interpellati da Reuters che rischiano una previsione a così lungo termine indicano per l'ultimo quarto del 2023 un taglio dei tassi da 25 bp.
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