Fed e Bce non toccano i tassi, mercati prudenti.

Nell'ultima seduta del Ftse Mib, si è verificata una leggera diminuzione in seguito all'annuncio della Banca Centrale Europea riguardante l'aumento dei tassi di interesse. Questa decisione è stata presa per assicurare un ritorno tempestivo dell'inflazione entro il medio termine al target del 2%. Il Ftse Mib future ha subito un decremento per le scadenze di giugno e settembre. Al contrario, la Fed ha deciso di mantenere i tassi fermi dopo dieci rialzi consecutivi.
Le decisioni delle due banche centrali hanno influenzato il mercato azionario di Milano, portando a una leggera diminuzione. La Bce ha adottato una politica più restrittiva per incrementare i tassi al fine di raggiungere un'inflazione del 2% nel medio termine, mentre la Fed ha deciso di non apportare modifiche ai tassi. Nel frattempo, i dati macroeconomici degli Stati Uniti sono stati contrastanti.

Il Ftse Mib future ha segnato un inside day, mantenendosi all'interno dell'intervallo percorso dai prezzi nella seduta di mercoledì. Solo la rottura del picco di marzo a 28080 metterebbe fine alla fase correttiva degli ultimi mesi, riuscendo a rilanciare l'uptrend. In quel caso, il target sarebbe fino in area 30000, con una resistenza intermedia a 28500. Al contrario, se il Ftse Mib future scendesse sotto i 27555, massimo del 22 maggio, si potrebbe assistere a cali a testare a 26580 la trend line rialzista che sale dai minimi di ottobre e la media mobile esponenziale a 100 giorni. In generale, la decisione della Bce di aumentare i tassi di interesse ha generato incertezza sul mercato azionario di Milano. Tuttavia, se il Ftse Mib future riuscisse a superare il picco di marzo, si potrebbe vedere un'ulteriore crescita. Al contrario, se dovesse scendere sotto un certo livello, si potrebbero verificare dei cali. Le prossime mosse della Fed e della Bce saranno da monitorare attentamente per comprendere come influenzeranno il mercato azionario di Milano e l'economia globale.