Exor investe 400 milioni in Clarivate e acquisisce il 6,3% della società

Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, ha aumentato la sua partecipazione in Clarivate, banca dati che calcola l'indice di impatto scientifico, al 6,3% con una serie di acquisti effettuati tra il 10 e il 20 ottobre, per un valore superiore ai 400 milioni. Attualmente, l'investimento è di natura finanziaria, ma Exor non esclude di avviare discussioni con i vertici della società o di aumentare ulteriormente la partecipazione nel gruppo. 

Clarivate ha sede a Londra ed è quotata a Wall Street con una capitalizzazione di circa 4,3 miliardi di dollari. Nata come divisione scientifica di Thomson Reuters, nel 2016 è stata venduta a due fondi di investimento per circa 3,6 miliardi di dollari. La società è arrivata a New York nel 2019 attraverso una fusione con una spac. Tuttavia, l'ultimo anno non è stato positivo per Clarivate, il cui titolo ha perso il 38% del valore, attirando così l'attenzione di fondi attivisti come Elliott e Impactive. 

Il ruolo che Exor intende svolgere in questo contesto non è ancora chiaro. Tuttavia, Clarivate rientra in due delle tre aree prioritarie individuate da John Elkann, CEO di Exor, per gli investimenti futuri della holding: il settore sanitario e quello tecnologico. Clarivate opera infatti sia nel campo dell'educazione accademica, sia in quello della salute. Inoltre, di recente la società ha annunciato alcune collaborazioni per l'applicazione dell'intelligenza artificiale nelle sue banche dati, entrando così anche nel settore dell'innovazione tecnologica. Quindi, Clarivate potrebbe diventare un ulteriore elemento della galassia Exor, che negli ultimi mesi ha visto l'ingresso di Institut Mérieux e Philips.

(Redazione)