Nella seduta di oggi giovedì 27 Ferrari sta registrando un crollo del 8% circa dopo che Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, ha venduto il 4% delle azioni ordinarie dell'azienda tramite un'offerta accelerata (accelerated bookbuilding - Abb) a investitori istituzionali. Nonostante non sia stato comunicato il prezzo unitario di offerta, Equita ha stimato un valore di 450 euro per azione. Questa mossa ha portato l'azione ad allinearsi con l'offerta.
L'offerta Abb
Secondo alcune stime, l'Abb è avvenuta a un prezzo scontato tra il 5% e il 7% rispetto alla chiusura di ieri a 483,1 euro. Questo potrebbe generare per la famiglia Agnelli-Elkann un guadagno compreso tra i 3,15 e i 3,21 miliardi di euro. L'operazione dovrebbe concludersi per il 3 marzo.
Exor principale azionista
Exor, che controlla anche Stellantis, rimarrà l'azione singolo più importante di Ferrari con il 20% dei diritti economici e il 30% dei diritti di voto. La casa automobilistica ha confermato il suo impegno a lungo termine con Ferrari. Nel contesto di questa operazione, Ferrari ha annunciato che acquisterà azioni per 300 milioni di euro, che rappresentano il 10% della transazione, come parte del suo programma di riacquisto azioni. Gli analisti ritengono che questa mossa era necessaria per coprire il book. Rimangono meno di 0,3 miliardi di euro da spendere per il piano di riacquisto da 2 miliardi lanciato nel 2022.
Il parere degli analisti
Secondo gli analisti, Exor punta a ridurre la presenza di Ferrari nel suo portafoglio. L'Abb dovrebbe ridurre la concentrazione del portafoglio da 50% a 43%, consentendo così una grande acquisizione e azzerando quasi il debito a livello di holding. Exor non ha dato indicazioni su nuovi potenziali investimenti al di fuori dei settori di interesse già dichiarati (tecnologia, lusso e sanità).
La vendita è stata effettuata per ridurre l'esposizione a Ferrari, che rappresentava circa il 50% del net asset value (Nav) di Exor, e per finanziare future acquisizioni. Exor ha concordato un blocco di vendita (lock-up) di 360 giorni sulle partecipazioni restanti, confermando così l'impegno con Ferrari.
Gli esperti di Equita ritengono che l'operazione abbia senso e sia positiva per Exor, considerando la valutazione di Ferrari e il rischio di dazi da parte degli Stati Uniti. Questa mossa permette di cristallizzare una parte della valutazione di Ferrari, rafforzare la struttura finanziaria e ripartire con il buyback.
(Redazione)