ETF: cosa sono
Prima di analizzare il significato della terminologia "Tracking error”, occorre andare a vedere quale è l’ambito all’interno della quale possiamo ritrovarla.
Si parla di ETF, ovvero di Exchange Traded Fund, strumenti finanziari a disposizione degli investitori italiani da oltre vent’anni.
Tramite questi strumenti, si può investire praticamente su qualunque mercato a costi ridotti rispetto, ad esempio, ai fondi comuni di investimento.
Se, da un lato, gli ETF rappresentano una notevole opportunità finanziaria dai molti pregi, vi è anche da segnalare qualche criticità.
Ad esempio, la scarsa liquidità di alcuni di essi oppure la possibilità che vengano ritirati dal mercato e quindi cessino di essere quotati (per insufficienza di scambi, scarsa attenzione da parte del mercato e via dicendo).
L’etf ha sempre un benchmark di riferimento al quale attenersi e rendere conto.
Se viene attuata una gestione passiva, l’obiettivo è quello di replicare fedelmente l’indice di riferimento. In caso di gestione attiva, l’obiettivo è quello di fare meglio del benchmark.
Il benchmark viene scelto e dichiarato dal gestore nel momento in cui costituisce lo strumento finanziario.
ETF: cosa è il tracking error
Fatte queste doverose premesse, torniamo a quello che è il quesito iniziale, ovvero il significato della terminologia “Tracking error”.
Errore di tracciamento non sta ad indicare altro che l’entità del differenziale in termini di redditività tra lo strumento finanziario nel quale si è investito e il benchmark di riferimento da esso replicato.
Il tracking error misura quindi la volatilità del rendimento di un prodotto rispetto al suo indice di riferimento.
Più è alto questo valore, maggiore è il livello di rischio dello strumento finanziario sul quale si è deciso di investire.
Ovviamente per il calcolo di questo parametro c’è una formula matematica ben precisa che consente di ottenere risultati utili a fornire indicazioni in merito alla bontà di un etf piuttosto che di un altro.
Tracking error: quali sono i parametri da considerare
I parametri che influenzano l’errore di tracciamento sono sostanzialmente tre.
Il primo, è costituito dalle regole di diversificazione inerenti all’etf.
Possono infatti esserci limitazioni generali che indicano una soglia percentuale oltre alla quale un etf non può contenere, al suo interno, un singolo titolo.
Potrebbe però essere necessario, al fine di replicare l’indice di riferimento, superare quella soglia.
In tal caso, non sarà possibile replicare al 100% l’indice effettivo.
Un altro fattore che influenza l’errore di tracciamento è costituito dalle commissioni di gestione e negoziazione che vengono trattenute dal gestore e che, come tali, vanno a ridurre il rendimento dello strumento finanziario.
Infine, l’ultimo elemento da prendere in esame è il prestito titoli.
Ciò avviene quando chi vende allo scoperto si affida al gestore di fondi per avere i titoli in prestito.
In tal caso si aumenta il rendimento per via degli interessi ma i dividendi, ad esempio, rimangono nelle disponibilità dei gestori.
Si crea quindi, un differenziale tra il rendimento dello strumento finanziario e quello dell’indice di riferimento.