Equita e Bloomberg: "Ottimismo sui conti di Unicredit"

Alice Annibali Alice Annibali - 18/10/2023 11:47

Equita e Bloomberg: Ottimismo sui conti di Unicredit

Il conto alla rovescia per la presentazione dei risultati finanziari di UniCredit, la banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel, è iniziato. Fino ad ora, i report trimestrali della banca hanno portato gioia agli azionisti, grazie all'aumento dei dividendi promessi. 

Martedì 24 ottobre, UniCredit rilascerà i report relativi al terzo trimestre del 2023. Le aspettative sono alte, come dimostra l'andamento del titolo UniCredit, che continua a crescere su Ftse Mib a Piazza Affari. 

L'ottimismo è alimentato dagli analisti, in particolare quelli di Equita. Nel loro recente outlook sulle trimestrali di diverse banche italiane, hanno confermato la loro visione positiva sul settore bancario in generale. 

Per quanto riguarda UniCredit, Equita ha riconfermato il suo rating "buy", alzando il target del prezzo delle azioni del 7%, a 30,50 euro. Questa valutazione è stata ribadita per diversi motivi: un marcato miglioramento delle performance operative, valutazioni attraenti in relazione al ritorno sul capitale tangibile, la qualità degli asset e la ricca remunerazione per gli azionisti con alta visibilità (>30% del market cap nei prossimi 2 anni). Inoltre, vi è spazio per l'utilizzo del capitale in eccesso.

 

Come si sta muovendo il titolo in borsa? Unicredit è in ottima forma da diversi mesi, si trova infatti sui massimi quinquennali sopra ai 23 euro per azione.
 

 

Gli esperti di Bloomberg ritengono possibile un ulteriore incremento trimestrale del margine netto di interesse (NII) a patto che l'aumento dei tassi sui depositi si sia rivelato meno consistente del previsto nel terzo trimestre. 

L'andamento positivo di UniCredit e delle altre banche italiane negli ultimi trimestri è dovuto all'influenza dei continui aumenti dei tassi di interesse attuati dalla BCE, guidata da Christine Lagarde, a partire dal luglio 2022 nella sua battaglia contro l'inflazione. In particolare, le politiche monetarie restrittive hanno condotto a un incremento dei tassi sui prestiti erogati dalle banche, mentre l'impatto sui tassi dei depositi è stato nettamente più contenuto. 

Tale situazione ha permesso alle banche italiane di beneficiare dell'ampio divario tra tassi sui prestiti e tassi sui depositi. Questa dinamica, però, ha generato anche un effetto boomerang sulle banche italiane, penalizzate dal governo Meloni attraverso l'introduzione della controversa tassa sugli extraprofitti delle banche. Nonostante ciò, il divario tra tassi sui prestiti e depositi è destinato a ridursi a causa dell'aumento della concorrenza tra gli istituti di credito italiani, sempre più impegnati a fare leva su remunerazioni più invitanti per i conti correnti per attrarre nuovi clienti. 

Riguardo la previsione dei conti di UniCredit, Bloomberg Intelligence sostiene che l'aspetto più rilevante per gli investitori sarà l'outlook fornito dai dirigenti sul margine netto di interesse per il 2023. Questa indicazione sarà fondamentale per capire quanto l'NII potrebbe diminuire trimestralmente nel futuro. Gli analisti prevedono inoltre un moderato cambiamento del target sui costi operativi, ma mettono in guardia su un possibile deterioramento della qualità degli asset nel terzo trimestre, che potrebbe portare a un considerevole aumento delle riserve destinate a coprire eventuali perdite sui crediti erogati. 

Tuttavia, Bloomberg resta ottimista sul CET1 ratio di UniCredit, che potrebbe aver raggiunto un valore prossimo al 17% nel terzo trimestre. Infine, secondo Bloomberg, la dirigenza di UniCredit non dovrebbe esprimere particolari preoccupazioni riguardo l'impatto della tassa sugli extraprofitti sulla redditività dell'istituto, come ha già sottolineato il CEO Andrea Orcel.


(Redazione)

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