Eni vende quota minoritaria di Plenitude ad Energy Infrastructure Partners

Eni ha finalizzato la vendita di una quota minoritaria di Plenitude, la sua filiale specializzata in energia rinnovabile, servizi energetici e punti di ricarica per veicoli elettrici, ad Energy Infrastructure Partners (Eip). L'accordo prevede un aumento di capitale di 700 milioni di euro, circa il 9% del capitale sociale di Plenitude.

L'aumento di capitale si svolgerà in due fasi, con un importo iniziale di 500 milioni di euro, che potrà essere aumentato a 700 milioni di euro da Eip entro l'inizio del 2024. Questa operazione valuta Plenitude in 8 miliardi di euro post-money e oltre 10 miliardi di euro includendo il debito. 

Claudio Descalzi, CEO di Eni, ha definito l'operazione come un successo e ha sottolineato che l'accordo sostiene la crescita e la transizione energetica di Plenitude, riduce il leverage netto di Eni e rafforza la sua base patrimoniale. Ha inoltre evidenziato l'importanza di questa mossa per il modello satellitare di Eni, volto a valorizzare i business ad alto potenziale. 

Plenitude fornisce energia a circa 10 milioni di clienti in Europa e punta a raggiungere oltre 11 milioni di clienti entro il 2026. 

Inoltre, l'azienda prevede di raggiungere oltre 7 GW di capacità rinnovabile entro il 2026 e oltre 15 GW entro il 2030. Attualmente, la rete di punti di ricarica per veicoli elettrici di Plenitude conta quasi 20.000 punti, che verranno ampliati a 30.000 entro il 2026. Nel terzo trimestre, Plenitude ha registrato un utile operativo adjusted di 180 milioni di euro, in crescita di 164 milioni rispetto allo stesso periodo del 2022. Eni ha anche rivisto al rialzo l'ebitda proforma adjusted della controllata, portandolo a circa 900 milioni di euro rispetto alla previsione originaria di 700 milioni.

(Redazione)