Eni in fondo al FTSE MIB: quarto trimestre deludente, piano non convince

23/02/2023 18:11

Eni in fondo al FTSE MIB: quarto trimestre deludente, piano non convince

Fine 2022 deludente per Eni

Massiccia flessione per Eni con il titolo sui minimi da fine 2022 dopo la pubblicazione dei risultati dello scorso esercizio (prima dell'apertura del mercato) e del piano al 2026 (a metà seduta).
Azioni in rosso già dalle prime battute a causa della delusione di operatori e investitori sui dati del quarto trimestre 2022.

L'utile operativo adjusted si è fermato a 3,59 miliardi di euro, in calo del 6% rispetto allo stesso periodo del 2021 ma soprattutto inferiore ai 3,74 miliardi del consensus.

Sotto le attese anche la produzione di idrocarburi a 1,617 milioni boe (barile equivalente di petrolio, misura utilizzata per sintetizzare in un unico indicatore la produzione di petrolio e gas) al giorno contro 1,63.

Esercizio 2022 eccellente grazie al boom di gas e petrolio

L'intero 2022 è però andato in archivio con risultati eccellenti e in forte crescita: l'utile netto adjusted si è infatti attestato a ben 13,3 miliardi di euro, più che triplicato rispetto ai 4,3 del 2021, approfittando del balzo delle quotazioni di petrolio e gas causato dalla guerra Russia-Ucraina e dalle sanzioni contro Mosca decise dal blocco occidentale.

Ricordiamo che il brent ha toccato i massimi dal 2008 a circa 135 dollari/barile (ora quota circa 82), mentre il gas ha fatto segnare un record assoluto a quasi 350 euro/MWh (ora quota circa 50).

I target operativi e finanziari del nuovo piano

Il titolo ha accelerato al ribasso a metà seduta in contemporanea con la pubblicazione del piano strategico 2023-2026.

Tra i target operativi il più significativo ci sembra quello della produzione prevista in crescita a un tasso medio annuo del 3-4% fino al 2026, contro il 3% del precedente piano al 2025.

Passando agli obiettivi finanziari, il CFFO (flusso di cassa operativo) prima del capitale circolante nel 2023 è atteso a oltre 17 miliardi di euro e oltre 69 miliardi nel corso del piano (55 miliardi nel precedente piano) e il CAPEX a 9,5 miliardi (37 nell'arco di piano), oltre il 15% sopra il piano precedente in dollari (7 miliardi di euro annui medio fino al 2025, 7,7 nel 2022).

La politica di remunerazione cambia e spiazza il mercato

Il mercato è stato probabilmente spiazzato dalla nuova politica di remunerazione degli azionisti, ora basata sul CFFO: il 25-30 per cento sarà distribuita in dividendi e buyback.

La cedola 2023 sale a 0,94 euro per azione (0,88 l'anno scorso) in quattro rate primestrali con buyback di 2,2 miliardi di euro (1,1 miliardi l'anno scorso).

© TraderLink News - Direttore Responsabile Marco Valeriani - Riproduzione vietata

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