Economia circolare: in che cosa consiste
L’economia circolare è un argomento sulla bocca di tutti già da qualche anno.
Sappiamo esattamente di cosa si parla quando si pronunciano questi termini? Quali sono i riferimenti e le peculiarità precise? Cosa si intende esattamente per economia circolare?
Si tratta sia di un modello di business che di vita quotidiana che prevede un diverso approccio alla produzione, ai beni e agli stili di consumo.
L’economia circolare è un concetto che implica la sostenibilità del business e delle scelte di vita in rapporto all’ambiente, alla collettività e al pianeta.
Concetti come riparare, prestare, condividere, riutilizzare, sono basilari all’interno di questa metodologia di produzione e consumo.
Fondamentali sono le cosiddette tre “R”, ovvero riciclo, riduzione, riuso.
Ciò permette un minor impatto ambientale delle attività produttive, emissioni di CO2 decisamente ridotte, gestione delle risorse del pianeta molto più oculata con riduzione di sprechi e una quantità di rifiuti inferiore da smaltire.
Economia circolare: come si attua
L’economia circolare consiste quindi in una serie di processi che necessitano di un certo lasso di tempo per entrare a regime.
Il cambiamento, infatti, non solo deve avvenire a livello produttivo e gestionale ma anche e soprattutto a livello mentale.
Discorso che, ovviamente, vale per l’intera collettività.
Si passa quindi da un sistema che produce rifiuti ad uno che riutilizza e ripara i beni.
Pare semplice, ma, ormai inseriti nel meccanismo della società consumistica, soprattutto a livello mentale, è molto meno facile di quanto si possa pensare.
Tutto ciò può portare benefici anche al risparmiatore finale?
Ovvero, oltre ai vantaggi dovuti ad un miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita in generale, ci possono essere frutti anche per l’investitore che fa una scelta etica anche da un punto di vista della gestione delle proprie risorse finanziarie?
Oppure si tratta solamente di parole, di una moda del momento che, alla fine della fiera, non porta nelle tasche nessun tipo di profitto?
E, soprattutto, se si vuole investire nell’economia circolare, come si può fare?
Economia circolare: come investire
Magari non proprio nell’immediato ma, nel tempo, i mercati dovrebbero premiare esclusivamente o quasi le aziende che seguiranno i dogmi della sostenibilità e dell’economia circolare.
La direzione è stata tracciata e non si scappa.
La prima cosa che il risparmiatore può e deve fare, quindi, è informarsi in merito ai comportamenti della singola azienda che ha posto sotto la luce di riflettori.
Se non si hanno la possibilità o le capacità per fare questo, può essere opportuno rivolgersi a chi, di professione, si occupa di queste cose in ottica investimenti.
Ci sono fondi comuni ed etf che perseguono proprio questa linea, andando a selezionare le aziende che rispondono ai requisiti previsti dalla definizione di economia circolare.
Si tratta prevalentemente di strumenti finanziari che investono sull’azionario con una particolare predilezione per quelle società che operano nei settori dei beni di consumo, materie prime o beni industriali.
Ovviamente, è bene sempre andare a sviscerare la composizione degli stessi, soprattutto per comprendere anche in quali aree e divise valutarie investono.
Vantaggi?
Nel medio/lungo periodo i benefici, in termini di rendimento, dovrebbero essere interessanti.
Come sempre, prima di passare alla parte operativa, occorre interrogarsi sulla coerenza dello strumento finanziario scelto, con la pianificazione finanziaria e il grado di rischio tollerabile.