Tra Twitter, politica, accuse di molestie sessuali, Elon Musk è sempre al centro del palcoscenico e spesso ciò fa finire in secondo piano i suoi meriti. Quello che Musk è riuscito a fare prima con Tesla e poi con Space X lo colloca più che tra i migliori imprenditori al mondo tra le poche figure davvero rivoluzionarie e innovative degli ultimi decenni.
Tuttavia anche Musk sbaglia. E secondo Peter Norton, docente della University of Virginia (Department of Engineering and Society), il numero uno di Tesla avrebbe commesso un errore significativo sul tema della guida autonoma.
Musk non è troppo ottimista.
Sulla guida autonoma sbaglia proprio.
Intervistato di recente dal Financial Times, Musk ha dichiarato di credere che si possa arrivare a una guida autonoma decisamente più sicura della guida "umana" addirittura già nel 2022.
"Penso che siamo abbastanza vicini al raggiungimento della guida autonoma a un livello di sicurezza superiore a quello umano. E la mia stima migliore è che ci arriveremo quest'anno", ha detto una decina di giorni fa in occasione della conferenza Future of the Car. "Sono fiducioso che non raggiungeremo semplicemente il livello di sicurezza di un essere umano ma lo supereremo di gran lunga.
Penso a un fattore 10 volte più sicuro misurato sulla probabilità di lesioni", ha aggiunto.
Musk sbaglia. La guida autonoma è una promessa irrealizzabile.
Per Norton, autore di Autonorama: The Illusory Promise of High-Tech Driving, Musk non è troppo ottimista nella sua previsione ma sbaglia del tutto, perché la promessa di una vettura self-driving è oggi irrealizzabile.
O per lo meno lo è senza rivoluzionare il modo in cui le persone considerano e usano le automobili. "Per 90 anni ci è stato promesso che l'ingegneria avrebbe quasi eliminato gli incidenti. Nel 1934, Miller McClintock, principale esperto americano del settore, spiegava che autostrade all'avanguardia potevano essere costruite in modo tale che gli incidenti fossero impossibili", ricorda Norton in un articolo su MarketWatch.
La teoria di McClintock era che controlli agli accessi, separazioni di pendenze, strisce mediane e guard-rail avrebbero reso le "autostrade infallibili" (riducendo le vittime del 98%). E oggi, nonostante gli innegabili progressi ottenuti nella sicurezza degli abitacoli, è evidente come ciò non sia accaduto.
In Usa tra 2010 e 2020 il numero di vittime di incidenti stradali è salito da 30.296 a 38.824 l'anno.
Guida autonoma non può funzionare a elevata velocità. Troppe variabili.
Il problema è la velocità? Probabile. Quel che è certo è che la velocità è anche il principale ostacolo perché la guida autonoma possa davvero funzionare.
I sensori sono in grado di rilevare le informazioni quasi istantaneamente ma come gli esseri umani hanno bisogno di tempo per interpretare oggetti insoliti con elevata affidabilità e devono tenere traccia degli oggetti in movimento nel tempo per prevedere come è probabile che si comportino.
A basse velocità tali problemi sono gestibili. Una vettura a guida autonoma lenta ha il tempo d'interpretare, tracciare, prevedere e rispondere e, nel caso non ci riesca, una collisione a bassa velocità potrebbe causare danni limitati. Tuttavia per attirare un grande numero di automobilisti paganti, dovranno garantire la velocità cui oggi i consumatori sono abituati.
E insieme alla velocità gli errori saranno molto più frequenti e molto più letali.
Musk parla di self-driving ma la guida autonoma ha zero autonomia.
Norton si spinge anche oltre, criticando la narrazione su questa rivoluzione della guida autonoma da un punto di vista lessicale.
Musk non usa neppure il termine autonomo ma self-driving, ovvero che si guida da solo. Norton sottolinea come ciò sia assolutamente falso perché le vetture a guida autonoma non sono intelligenze artificiali in grado di ragionare ed esprimere giudizi in tempo reale senza essere condizionati dalla fallacità umana.
Tutt'altro. Nello sviluppo della guida autonoma, l'obiettivo degli ingegneri è garantire che tutto ciò che fa un veicolo sia ciò gli operatori umani vogliono che faccia. Ogni comportamento imprevedibile deve essere scongiurato. L'obiettivo è garantire che gli esseri umani determinino così accuratamente le prestazioni del veicolo che il veicolo stesso possa avere zero autonomia.
Fonte: FTA Online