Dividendi in arrivo a Piazza Affari, due valutazioni utili e la lista di chi stacca

19/05/2023 15:06

Dividendi in arrivo a Piazza Affari, due valutazioni utili e la lista di chi stacca

Lunedì 22 maggio sarà un buon giorno per il popolo delle cedole. E’ infatti previsto lo stacco del dividendo da parte di 60 società. L’impatto diretto sul listino principale, il Ftse MIB, sarà dell’1,24% circa, quindi consistente.

Normalmente le azioni delle società quotate recuperano dopo nei giorni e nelle settimane successive il valore distribuito al mercato con la cedola. Va però messo subito un distinguo di rango, non è una regola matematica, in molti casi le società che staccano un dividendo non recuperano i livelli precedenti lo stacco o impiegano anche mesi per farlo.

Cautela dunque d’obbligo per gli investitori, l’investimento in una società capace di versare un dividendo ai propri azionisti, quindi di distribuire ai soci una parte del proprio patrimonio, è per propria natura l’investimento in una realtà sana, ma non è detto che il mercato riconosca subito la valorizzazione del titolo sui livelli precedenti lo stacco della cedola, occorre altro per questo.

Per esempio solide prospettive di crescita e di redditività, perché senza la prima non si fanno gli utili che sono la principale origine del patrimonio da distribuire e senza la seconda neanche.

Dividendi, i casi di lunedì

Ma guardiamo ai casi di lunedì.  Per valutare il rendimento effettivo di una cedola, va sempre considerato il dividend yield, ossia il peso percentuale del dividendo sul valore dell’azione.

In pratica questo valore essenziale ci dice quanto guadagniamo dal dividendo se compriamo il titolo a quel prezzo. In realtà il calcolo è un po’ più complesso, perché su un dividendo si paga una tassa importante, quella sulle plusvalenze, pari al 26% per la maggior parte dei titoli azionari.

Se quindi avessi comprato Saras, una delle società con il dividend yield più abbondante di lunedì prossimo, ai prezzi di ieri avrei adesso il titolo in carico 1 ,266 euro (al netto delle commissioni di negoziazione chieste dall’intermediario o broker che sia).

La cedola prevista è di ben 0,19 euro, quindi il 15,01% di quel valore (dividend yield). Per ogni azione sarà staccato lunedì un dividendo di 0,19 euro che andrà in pagamento il 24 maggio. Quel giorno gli azionisti però non otterranno proprio 0,19 euro, ma la cedola senza il 26% di tassazione, ossia 14,06 centesimi invece di 19.
Questo comprime il dividend yield netto all’11,10% circa, sempre al netto delle commissioni di negoziazione che ovviamente su eventuali piccole operazioni potrebbero pesare.

Dividendi strategie alternative e analisi

Non è una considerazione banale, anzi ci sono investitori che aspettano la data dello stacco per intervenire sul titolo proprio per evitare il peso della tassazione sulla cedola.

C’è infatti chi, ritenendo che l’azione possa recuperare il valore antecedente lo stacco, la compra sui valori bassi del giorno di stacco confidando in un suo apprezzamento rapido verso i valori iniziali.

Si tratta come sempre di una valutazione più articolata che deve necessariamente tenere conto della situazione della società e della sua capacità di tornare sui valori pre-cedola.

Oltretutto questo chiama in causa anche gli altri sistemi di distribuzione di valore da parte di una quotata (per esempio eventuali buyback).

Partendo dalla banale considerazione che se un titolo perde molto in Borsa, al momento dello stacco della cedola può mostrare un dividend yield maggiore, si può relativizzare ulteriormente l’impiego di questo parametro.

Un’azione potrebbe infatti aver perso molto in Borsa per dei motivi e quindi è possibile che anche lo stacco di una cedola ai soci (noto da tempo in genere) non risollevi le sorti delle quotazioni, anzi trattandosi di una distribuzione di valore, c’è il rischio che il valore perso al momento dello stacco, se il mercato non ha fiducia nella società, non venga recuperato.

Ci sono inoltre strategie più articolate, come lo switch to recovery per mezzo di certificati che possono accelerare il recupero di eventuali minusvalenze che si potrebbero accumulare se il titolo non tornasse sui livelli pre-cedola.

Anche in questo caso però l'assunto è, per semplificare, che il titolo recuperi terreno, altrimenti le perdite invece di essere recuperate si sommano.

Dividendi, finanza ed editoria, ma anche industria e lusso

Ma uno sguardo un po’ più statistico ai dividendi in arrivo ci può fornire altri spunti interessanti.

Il numero di società che staccheranno una cedola lunedì 22 maggio 2023 è elevato e può quindi fornire un bagaglio informativo importante.  Fra le prime 10 società per dividend yield, si notano 5 titoli operanti a vario titolo nell’ambito finanziario (Equita, Unipol, Popolare di Sondrio, Unipolsai, Azimut Holding), se si prendono le prime 20 società però l’ambito finanziario si diluisce e diversi titoli industriali irrompono nella classifica.

Il peso del settore finanziario sull’indice principale e le dimensioni medie del comparto finanziario faranno in modo che queste cedole influenzino in maniera relativamente maggiore l’andamento dell’indice. Basta considerare che Intesa (dividend yield 3,77%) ha un peso del 9,3% circa sul Ftse Mib, che Generali copre il 6,2% e Fineco il 2,61%.

C’è un fenomeno economico e finanziario che emerge da questi dati.

Il miglioramento del settore editoriale. Anni di crisi hanno compresso le valutazioni e spesso impedito la distribuzione di cedole da parte delle quotate attive in questo ambito. Quest’anno però si notano distribuzioni da RCS, Mondadori e Caltagirone Editore con rendimenti interessanti.
RCS è la quarta della classifica per dividend yield (7,73%).

Un settore tipicamente votato al dividendo è quello delle utility e più in generale del comparto energetico che non mancano all’appello nemmeno quest’anno.

Si notano infatti A2A (dividend yield del 5,64% sui prezzi di ieri), Italgas (5,53%), Erg (3,6%), Tenaris (solo il saldo vale il 2,77%) ed Eni (la quarta tranche vale l’1,65% del valore del titolo).

Sono comunque rappresentanti nel paniere in stacco lunedì prossimo, un po’ tutti i settori, dalle infrastrutture (Webuild, 2,86%) al lusso (Moncler 1,74%) agli industriali puri (Interpump 0,58%).

Caso per caso si dovrà giudicare guardando anche al passato dei titoli e alle loro prospettive in termini grafici e di analisi fondamentale. Credem per esempio non ha ancora recuperato la cedola staccata lunedì scorso. Né lo ha fatto GPI, mentre Salcef è già andata oltre.

 A poche ore dalla chiusura di questa finestra di opportunità, le valutazioni dovranno essere fatte quindi caso per caso.

Titolo

Dividendo unitario (€)

Dividend Yield (% su prezzi di ieri)

KME GROUP

0,2172

22,35

SARAS

0,1900

15,01

EQUITA GROUP

0,3500

8,86

RCS

0,0600

7,73

UNIPOL

0,3700

7,25

IMMSI

0,0390

6,98

BANCA POPOLARE SONDRIO

0,2800

6,72

UNIPOLSAI

0,1600

6,62

AZIMUT HOLDING

1,3000

6,44

GENERALI

1,1600

6,21

ANIMA HOLDING

0,2200

6,05

A2A

0,0904

5,64

MONDADORI EDITORE

0,1100

5,62

ITALGAS

0,3170

5,53

NEODECORTECH

0,1400

4,50

VIANINI INDUSTRIA

0,0600

4,48

BPER

0,1200

4,45

DATALOGIC

0,3000

4,34

ENERVIT

0,1300

4,09

FINECOBANK

0,4900

3,88

INTESA SANPAOLO (saldo)

0,0901

3,77

CALTAGIRONE

0,1500

3,70

A.L.A.

0,4700

3,69

COFLE

0,2500

0,90

ERG

1,0000

3,60

RATTI

0,1000

3,47

BANCA GENERALI

1,0000

3,26

INWIT

0,3467

2,93

CEMENTIR HOLDING

0,2200

2,89

TECHNOGYM

0,2500

2,88

CALTAGIRONE EDITORE

0,0300

2,87

WEBUILD

0,0570

2,86

ILLIMITY BANK

0,1801

2,82

BANCA IFIS

0,4000

2,78

TENARIS (saldo, $)

0,3400

2,77

MARR

0,3800

2,58

IRCE

0,0600

2,52

DE' LONGHI

0,4800

2,30

EL.EN

0,2200

1,99

BREMBO

0,2800

1,94

FERRAGAMO

0,2800

1,83

MONCLER

1,1200

1,74

OMER

0,0500

0,37

ENI (IV tranche)

0,2200

1,65

FILA

0,1200

1,61

RECORDATI

0,6000

1,35

ARISTON

0,1300

1,30

LEONARDO

0,1400

1,24

DIASORIN

1,1000

1,08

WEBUILD RSP

0,0570

1,05

B.F.

0,0400

1,04

REPLY

1,0000

0,97

TXT E-SOLUTIONS

0,1800

0,92

AMPLIFON

0,2900

0,86

BRUNELLO CUCINELLI

0,6500

0,80

FINE FOODS

0,1000

0,52

INDUSTRIE DE NORA

0,1200

0,62

INTERPUMP GROUP

0,3000

0,58

IDNTT

0,0150

0,45

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