Il debito pubblico italiano ha raggiunto nel 2024 un valore di 2.962,3 miliardi di euro, con un incremento medio mensile di 10,4 miliardi. Questo segna un'accelerazione rispetto al 2023, quando il debito era di 2.868,4 miliardi e cresceva di 8,8 miliardi al mese. Rispetto al 2022, quando il debito ammontava a 2.762,9 miliardi con un incremento mensile di 6,5 miliardi, la dinamica attuale è simile a quella degli anni della pandemia, quando nel 2020 il debito era esploso a 2.576,6 miliardi con una crescita record di 13,5 miliardi al mese.
Secondo un report del Centro studi di Unimpresa, la pandemia ha avuto un impatto drammatico sulla gestione delle finanze statali, portando a un aumento senza precedenti del debito pubblico per finanziare misure straordinarie a sostegno di famiglie, imprese e del sistema sanitario, in un contesto di calo delle entrate fiscali. Sebbene nel 2021 e 2022 ci sia stato un rallentamento con incrementi medi di 9 e 6,5 miliardi rispettivamente, il debito ha continuato a crescere, mantenendosi su livelli storicamente elevati.
Negli ultimi due anni, il ritmo di crescita del debito si è nuovamente intensificato. Nel 2023, il debito era a 2.868,4 miliardi con una crescita media mensile di 8,8 miliardi, mentre nel 2024 ha raggiunto 2.962,3 miliardi con un incremento di 10,4 miliardi. Questa accelerazione sembra strutturale, influenzata da fattori come l'aumento dei costi del debito dovuto alla politica monetaria restrittiva della Bce, la crescente pressione della spesa pubblica e una limitata capacità di consolidamento fiscale.
Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa, ha commentato che l'attuale livello di debito rappresenta non solo una nuova soglia storica, ma anche un chiaro segnale di difficoltà nel contenere una dinamica che, se non invertita, potrebbe gravare sempre di più sul bilancio dello Stato. La crescita sostenuta degli ultimi anni è ben oltre i ritmi dei primi anni del nuovo millennio, evidenziando l'urgenza di interventi strutturali per frenare questo trend preoccupante.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, dopo il Covid, il ritmo di crescita del debito non è mai tornato ai livelli pre-pandemia. Nel 2021, il debito era a 2.685,2 miliardi, con una crescita media mensile di 9 miliardi, rispetto ai 2.414,3 miliardi del 2019, che aveva una crescita mensile contenuta a 2,5 miliardi. Analizzando il decennio precedente, si nota che l'incremento del debito era più graduale, passando da 2.204,4 miliardi nel 2014 a 2.384,6 miliardi nel 2018, con incrementi mensili oscillanti tra 3,1 e 5,6 miliardi.
Ritornando agli anni 2000, l'espansione del debito pubblico mostrava incrementi annui più contenuti. Nel 2000, il debito era di 1.353,6 miliardi con una crescita media mensile di 1,9 miliardi. Negli anni successivi, il ritmo variava, passando per esempio dai 1.420 miliardi del 2001 con un incremento mensile di 5,5 miliardi, ai 1.526,5 miliardi del 2004, con una crescita media mensile di 4,6 miliardi. Tra il 2005 e il 2009, il debito ha visto una crescita più sostenuta, raggiungendo 1.839,5 miliardi, con picchi di crescita mensile che in alcuni anni, come il 2009, hanno toccato gli 8,4 miliardi, preludio della crisi economico-finanziaria globale che ha accelerato ulteriormente il trend.
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