Anzi, grazie alla vendita dell'oro digitale molti investitori hanno programmato ed hanno messo in atto una sorta di fuga per la salvezza. Scaricando sul mercato i BTC che ora sono visti come un asset rischioso e volatile in un periodo di forte incertezza a livello economico su scala globale.
Ed il tutto mentre l'economia americana potrebbe essere diretta verso la recessione nel 2023, e mentre la Federal Reserve, salvo clamorosi dietrofront, continuerà ad alzare il costo del denaro da qui alla fine dell'anno. Con il settore crittografico che sembra attraversare la crisi più profonda di sempre.
Perché per l'industria crittografica in questo momento è davvero buio pesto
Dagli exchange Gemini e Coinbase che annunciano licenziamenti, alla piattaforma di prestito di criptovalute Celsius che ha interrotto i prelievi ed i trasferimenti citando condizioni di mercato estreme.
Inoltre, riporta il portale investors.com, la CNBC ha riferito che l'hedge fund di criptovalute Three Arrows Capital è in liquidazione. Mentre Voyager Digital, un broker di criptovalute, ha sospeso le negoziazioni, i depositi ed anche i prelievi.
Dal lungo inverno all'era glaciale per il mercato delle criptomonete
In altre parole, nell'ecosistema crittografico si stanno aprendo delle crepe con i trader che, in possesso di conti in criptovaluta e di servizi di custodia, non sono peraltro tutelati a dovere.
Rispetto alle tutele che offre, grazie alla regolamentazione, un conto corrente bancario dove si deposita la valuta fiat.
In più, il crollo del Bitcoin (BTC), dai 69.000 dollari di novembre 2021 ai 19.000 dollari attuali, rischia di inghiottire altri asset della finanza decentralizzata.
Il lungo inverno delle criptomonete, che è visto da molti come una vera e propria era glaciale crittografica, potrebbe infatti portare alla sparizione di molti token.
Ed il tutto mentre le società del settore sperano che quello attuale per il settore crittografico rappresenti davvero il bottom da cui poter ripartire.
Da Riot Blockchain (RIOT), che si occupa di mining di Bitcoin (BTC), a MicroStrategy che è una società che, semplicemente, compra criptovaluta per trarne profitto. Passando per altre società come Silvergate Capital (SI) che, nel settore, opera come banca crittografica. E poi, come sopra accennato, c'è pure Coinbase che, quotata a Wall Street sul tabellone elettronico del Nasdaq, è negli USA l'exchange numero uno.
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