CSU: Pil 2025 +1,3% con tassi Bce in calo

27/05/2024 16:15

CSU: Pil 2025 +1,3% con tassi Bce in calo
Ci sono tutte le condizioni affinché l'economia italiana possa migliorare significativamente e registrare una crescita del prodotto interno lordo quest'anno, stimata in aumento del 0,7-0,8%, con una proiezione per il 2025 che dovrebbe raggiungere il 1,2-1,3%. Questo incremento dovrebbe essere trainato principalmente dalla diminuzione del costo del denaro nell'area euro, attualmente al 4,5%, che la Banca centrale europea dovrebbe ridurre nella riunione del 6 giugno. Secondo il Centro Studi di Unimpresa (CSU), altri fattori che dovrebbero contribuire all'accelerazione del PIL includono il recupero del potere d'acquisto delle famiglie, la ripresa del commercio mondiale e l'aumento della spesa finanziata dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).

Gli indicatori attuali offrono segnali positivi su diversi fronti fondamentali che dovrebbero sostenere una crescita robusta del PIL nel 2025, stimata fino all'1,3%. Il recupero del potere d'acquisto delle famiglie è particolarmente significativo, così come la ripresa del commercio mondiale che offre nuove opportunità per le aziende esportatrici italiane. Il Pnrr rappresenta un'opportunità unica per modernizzare le infrastrutture e stimolare la crescita economica, e il governo mostra un impegno deciso nell'implementazione dei progetti, il che dovrebbe avere un impatto positivo sull'occupazione e sulla competitività del Paese.

Il Centro Studi di Unimpresa identifica quattro fattori chiave che dovrebbero combinarsi per stimolare una ripresa economica più solida e sostenibile in Italia dopo un periodo di incertezza economica. La riduzione del costo del denaro, in previsione di tagli dei tassi di interesse da parte della BCE, è essenziale per favorire l'accesso al credito per imprese e famiglie, stimolando gli investimenti e i consumi. Il recupero del potere d'acquisto delle famiglie, la ripresa del commercio mondiale e l'aumento della spesa finanziata dal Pnrr sono tutti fattori che potrebbero contribuire a una crescita economica più solida nel medio termine.

La prevista riduzione del costo del denaro potrebbe favorire l'accesso al credito, stimolare gli investimenti aziendali e migliorare la liquidità delle imprese, mentre famiglie potrebbero beneficiare di prestiti più convenienti, aumentando il loro potere d'acquisto e sostenendo i consumi. Il recupero del potere d'acquisto delle famiglie, con un previsto aumento medio dell'1,5% nel biennio 2024-25, potrebbe essere parzialmente limitato da un aumento del tasso di risparmio. La ripresa del commercio mondiale è in corso, con una lenta ripresa delle importazioni mondiali che dovrebbe continuare nei prossimi trimestri. Anche l'aumento della spesa finanziata dal Pnrr potrebbe avere un impatto positivo sul PIL, soprattutto grazie ai nuovi progetti e alle opere infrastrutturali che potrebbero avere un effetto moltiplicatore sulla crescita economica italiana.

(NEWS Traderlink)

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