Crollo del mercato dei mutui nel 2023: contrazione del 33% nel secondo trimestre

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 31/10/2023 11:09

Crollo del mercato dei mutui nel 2023: contrazione del 33% nel secondo trimestre

L'aumento dei tassi di interesse sta influenzando negativamente il mercato dei mutui, con un calo della quota di privati e famiglie che scelgono di fare ricorso a questa forma di finanziamento per l'acquisto della casa. Nel secondo trimestre del 2023, infatti, solo il 40,1% ha optato per il mutuo, rispetto al 50,2% dello stesso periodo del 2022. 

Questo trend ha comportato una contrazione delle nuove erogazioni di mutuo, che nel secondo trimestre 2023 hanno registrato un calo del 33,3%. Le aspettative di stabilizzazione del tasso BCE sembrano aver frenato la domanda di mutui finalizzati alla surroga: nel terzo trimestre, infatti, le richieste online in tal senso sono state il 27%, contro il 36% del primo trimestre. 

Nel settore immobiliare, il numero di compravendite ha subito un'ulteriore flessione, con un calo del 16% nel secondo trimestre del 2023. D'altro canto, il prezzo per metro quadro degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario è tornato a crescere, con un aumento del 2,5% nel terzo trimestre. 

Questi dati emergono dalla Bussola Mutui CRIF - MutuiSupermarket sul terzo trimestre del 2023. 

 

I dati di Banca d'Italia mostrano un calo del 26% nel primo trimestre 2023 e del 33% nel secondo trimestre per i nuovi mutui residenziali, a causa dell'incertezza economica e l'aumento dei tassi di interesse. Tuttavia, la contrazione delle compravendite residenziali è stata meno marcata, del 16%, grazie alla capacità degli italiani di utilizzare i propri risparmi per acquistare case, evitando così di ricorrere a mutui con tassi di interesse ritenuti alti. 

Gli esperti di CRIF Real Estate Services, sottolinea che la domanda di mutui è diminuita del 20% dall'inizio dell'anno, con una riduzione delle erogazioni del 30% tra il 2021 e il 2023. Prevede che il mercato dei mutui si stabilizzi intorno ai 40 miliardi di Euro nel 2024 e 2025, con un calo dell'Euribor 3M al 3%. 

La situazione è ulteriormente complicata dall'incertezza sulla Direttiva sugli immobili green, la Energy Performance of Buildings Directive (EPBD). Dopo l'ultimo incontro tra Parlamento, Commissione e Consiglio europei, sembra essere stata allentata la pressione sulla corsa all'efficientamento energetico, che avrebbe reso gran parte del patrimonio immobiliare italiano non conforme agli obiettivi di performance energetica. Ogni Stato avrà la possibilità di stabilire un proprio percorso di decarbonizzazione, più compatibile con il proprio mercato nazionale. 

Si spera che entro la fine dell'anno la Direttiva sia definita in modo definitivo, e che i suoi contenuti possano guidare la domanda abitativa e i prodotti di credito per le case green, in un mercato che dovrebbe aver superato una fase difficile.

 

(Redazione)

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