La Cina sta attraversando un periodo economicamente critico, probabilmente il più difficile degli ultimi decenni. La crisi immobiliare, i consumi stagnanti e le incertezze globali stanno attirando l'attenzione delle istituzioni economiche internazionali e delle società di investimento.
Il primo aspetto da considerare è l'andamento dell'economia cinese. Recentemente, un gruppo di dieci esperti economici ha proiettato un tasso di crescita del Pil cinese per il 2023 del 5,2%. Se confermata, questa previsione rappresenterebbe il dato più basso dal 1990, escludendo i periodi in cui la crescita è stata limitata a causa delle restrizioni sanitarie legate alla pandemia. La crisi economica cinese ha avuto origine nel settore immobiliare, dove diversi giganti del settore sono crollati sotto il peso di un debito insostenibile. L'alto tasso di disoccupazione tra i giovani, combinato con il rallentamento dell'economia mondiale e la frenata dei consumi dovuta alla mancanza di fiducia, ha bloccato l'economia cinese.
L'anno 2023 ha segnato un calo significativo degli investimenti stranieri in Cina, con un totale di soli 6,1 miliardi di dollari. Questo rappresenta il livello più basso dal 2017, quando Bloomberg ha iniziato a monitorare i dati delle borse di Shenzhen e Shanghai. Nonostante un buon inizio d'anno, le borse cinesi hanno perso man mano vigore nei mesi successivi, con Shanghai e Hong Kong tra le peggiori al mondo e registrando il terzo calo annuale. Shanghai ha toccato il minimo degli ultimi sette anni. Il futuro non sembra promettere una ripresa a breve termine, data la situazione geopolitica e le potenziali nuove tensioni nel caso di un'eventuale elezione di Trump negli Stati Uniti. Inoltre, i rapporti tra Pechino e Washington sono già tesi a causa della questione Taiwan.
Nel frattempo, la competizione con gli altri paesi asiatici si intensifica. L'India sta emergendo come possibile successore della Cina come motore della crescita globale. Le società di investimento ne sono consapevoli, come evidenziato dalle recenti dichiarazioni di Mixo Das, Asian Equity Strategist di JP Morgan, riportate dalla CNBC. Attualmente, l'India è la scelta prioritaria di JP Morgan in Asia, mentre la strategia per la Cina prevede una fase di "osservazione tattica" in attesa di una possibile ripresa dell'economia e della fiducia dei consumatori.
(Redazione)