Crisi banche: attenti all'effetto domino
Quello che è successo al Credit Suisse in questi ultimi tempi, ha fatto nuovamente drizzare le orecchie circa la solidità del sistema bancario in generale.
Ai più attenti non è sfuggito il fatto che non si sia trattato di un evento così sorprendente visto che, negli ultimi anni, l'istituto bancario elvetico, di problemi, ne aveva avuti parecchi.
In casi simili, però, il mercato valuta immediatamente i possibili contagi, e le ripercussioni sul sistema economico in generale.
In poche parole, quello che si teme, è un ipotetico effetto domino che si estenda a macchia d'olio e abbia conseguenze tragiche per l'intero sistema finanziario.
In momenti come questi, gli investitori tornano ad indirizzarsi verso i cosiddetti beni rifugio, come ad esempio l'oro.
Crisi banche: la risalita dell'oro
L'anno che si è concluso da poco, non è stato affatto semplice per il metallo giallo.
Anche se la quotazione, alla fine del 2022, era praticamente sugli stessi valori dell'inizio dell'anno, vi è stata una oscillazione superiore al 10% nei 365 giorni considerati.
Ciò che va segnalato, è stato il massiccio acquisto di oro da parte delle banche centrali di paesi come India, Turchia, Egitto, Argentina, che hanno approfittato della discesa delle quotazioni, per rimpinguare i propri forzieri e ridurre così la dipendenza dal dollaro americano.
La quotazione del metallo giallo, che nel 2022 era scesa ad un livello intorno ai 1600 $ l'oncia, in questi ultimi giorni é tornata vicina alla quotazione di 2.000 $ dollari per oncia.
Solamente nel mese di marzo, c'è stata una oscillazione di circa 200 $ tra i valori minimi e massimi raggiunti dalla quotazione per oncia.
L'oro può rappresentare una opportunità?
In una ottica di diversificazione dei propri asset di portafoglio, rappresenta sempre una scelta plausibile.
Crisi banche: tempo di bond?
Il mercato dei bond è tornato ad essere al centro dell'attenzione per le perdite che i bond subordinati emessi da Credit Suisse sta causando nei patrimoni dei gestori di fondi (e quindi dei risparmiatori susseguentemente).
Questa vicenda ha riportato alla mente situazioni critiche nelle quali molti risparmiatori hanno visto materializzarsi perdite anche consistenti.
Cosa emerge quindi da questo quadro? Quali consigli utili può trarre il risparmiatore comune?
La qualità dell'obbligazione che si va ad acquistare, è essenziale.
Quindi, non bisogna farsi attrarre solamente dal tasso nominale inerente al rendimento offerto, ma è fondamentale porre una attenzione maniacale al rating dell'emittente.
Ricordarsi inoltre che, non tutte le obbligazioni hanno le stesse caratteristiche e che, quelle subordinate, se da un lato offrono di più, dall'altro possono esporre a rischi notevoli.
Come quello di perdere l'intero capitale investito.