Criptomonete fatali per Voyager Digital, dichiara bancarotta

06/07/2022 16:50

Criptomonete fatali per Voyager Digital, dichiara bancarotta

Per la piattaforma di criptovalute Voyager Digital la bancarotta non arriva di certo come un fulmine a ciel sereno. Visto che il crollo di mercato, per i prezzi di Bitcoin (BTC) e degli altri asset della finanza decentralizzata, sta lasciando il segno sull'industria crittografica.

Nel dichiarare la bancarotta, la società Voyager Digital ha assunto Moelis & Company e The Consello Group in qualità di consulenti finanziari, Kirkland & Ellis LLP come consulente legale, e Berkeley Research Group LLC in qualità di consulente per la necessaria fase di ristrutturazione aziendale in accordo con quanto è stato riportato dall'agenzia di stampa Reuters.

Voyager Digital dagli altari alla polvere, ma punta ad emergere dalla bancarotta

La società Voyager Digital in poco tempo è passata dagli altari alla polvere. Perché nel periodo della pandemia di Covid-19 e del lockdown la società ha fatto registrare una vera e propria esplosione del business anche grazie ad un facile accesso ai prestiti che le banche tradizionali raramente concedono.
Ma con il crollo dei prezzi delle criptomonete la situazione in pochi mesi si è fatta drammatica. Basti pensare che, da 69.000 dollari, in sette mesi il Bitcoin (BTC) è crollato fin sotto la soglia dei 18.000 contro il biglietto verde. E nel frattempo, inoltre, hanno fatto crac pure stablecoin algoritmiche come il token LUNA.

Il Chapter 11, con un buon piano di ristrutturazione, potrà permettere a Voyager Digital di emergere dalla bancarotta. Al riguardo la società ha dichiarato di possedere, oltre ad asset crittografici, 110 milioni di dollari in contanti. E di conseguenza, anche all'interno del Chapter 11, l'azienda intende sia continuare a pagare gli stipendi ai propri dipendenti, sia a mantenere attivi i principali servizi per i suoi clienti senza interruzioni.

Quali sono i vantaggi del Chapter 11 della legge fallimentare USA

Voyager Digital ha stimato di avere più di 100.000 creditori. Ma con il Chapter 11 della legge fallimentare statunitense, come sopra accennato, scatterà la sospensione per tutti i contenziosi civili. E l'azienda in questo modo, rimanendo operativa, potrà predisporre ed implementare un piano di risanamento economico e finanziario al fine di uscire dalla situazione di dissesto.

 

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