Secondo l'analisi del Centro Studi sulle statistiche Iva del 2023, emergono importanti differenze regionali in termini di risultati fiscali in Italia. Le regioni del Sud e delle Isole si sono distinte come le migliori del Paese, mentre il Nord Ovest ha mantenuto una situazione stabile, il Centro è rimasto in bilico e il Nord Est ha riscontrato difficoltà. In particolare, Molise (+14%), Sicilia (+12%), Campania (+7%), Calabria (+6%), Puglia (+4%) e Basilicata (3%) hanno registrato performance positive. Al contrario, regioni come Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Lazio e Liguria hanno mostrato contrazioni significative, contribuendo al 41% complessivo del PIL nazionale in rosso.
L'economia italiana si presenta come un patchwork di realtà eterogenee, con il Sud e le Isole in testa alla classifica dei risultati fiscali positivi, seguiti da altre regioni del Centro e del Nord. Questo quadro dettagliato è stato tracciato attraverso i dati sull'Iva del 2023 e mette in luce come il Mezzogiorno abbia un ruolo significativo nell'economia nazionale. Le regioni meridionali hanno mostrato una performance migliore rispetto a quelle settentrionali, confermando l'importanza di una visione inclusiva per lo sviluppo economico del Paese.
Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, sottolinea l'importanza della coesione tra le diverse realtà regionali italiane, evidenziando come il Mezzogiorno rappresenti un valore aggiunto per l'intera economia nazionale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con i suoi quasi 200 miliardi di euro, si candida a essere cruciale per favorire tale coesione e sostenere la crescita economica, come auspicato dal governo guidato da Giorgia Meloni.
L'analisi condotta dal Centro Studi di Unimpresa si basa sui dati dell'imponibile Iva del 2023, considerati un indicatore significativo dello stato dell'economia italiana. I risultati evidenziano come il 41% del PIL sia in territorio negativo, concentrato soprattutto in regioni come Lombardia, Lazio, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Al contrario, regioni del Sud e delle Isole si sono distinte per performance positive, confermando il ruolo trainante di queste aree per l'economia nazionale.
In generale, le regioni in positivo rappresentano circa il 59% del PIL nazionale, mentre quelle in rosso costituiscono il restante 41%. Le disparità regionali sono evidenti, con il Nord Ovest che contribuisce al 33,3% del PIL, il Nord Est al 23,3%, il Centro al 21,2%, il Sud al 15,2% e le Isole al 6,9%. Nonostante le differenze, è chiaro che un'economia inclusiva e solidale è fondamentale per garantire una crescita sostenibile e equilibrata su tutto il territorio nazionale.
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