Il CRB interrompe il rialzo
L'indice CRB(R) Index Excess Return (CRY) venerdì ha archiviato a 276,40 una settimana di netto calo, -3,29% il saldo dell'ottava. I prezzi stanno cercando da un paio di settimane di riportarsi al di sopra della linea rialzista disegnata dai minimi di aprile 2020, violata a fine settembre e ora passante a 289 dollari circa.
Sopra quei livelli diverrebbe credibile un tentativo di rimbalzo più consistente con target almeno fino a 302/305 dollari.
Solo al superamento anche di questo ostacolo la reazione vista dal minimo di fine settembre a 264 circa perderebbe i connotati di un rimbalzo temporaneo, destinato quindi ad essere sostituito dalla ripresa del ribasso, per acquisire i tratti di un più convinto tentativo di riprendere la tendenza rialzista di medio lungo termine.
Una chiusura di ottava sotto 272, minimo della candela settimanale "inverted hammer" del 28 ottobre, potrebbe confermare i recenti segnali di debolezza e accompagnare i prezzi verso il test almeno di area 250 dollari.
Crude Oil future debole
Il future sul Crude Oil (CLZ2) nell'ultima ottava ha perso il 9,95%, si è trattato del secondo maggiore calo settimale del 2022 dopo quello del 1° aprile.
In Cina i contagi da Covid aumentano, negli Usa la corsa al rialzo dei tassi potrebbe non fermarsi prima che il costo del denaro abbia raggiunto il 6/7%, l'Europa è sull'orlo di una recessione, è normale che ci siano perplessità sulla tenuta della domanda di greggio a medio termine.
L'unica buona notiza è che i prezzi sono rimbalzati con forza venerdì, pur archiviando una seduta negativa, dopo avere avvicinato con i minimi di quota 77,24 quelli di fine settembre a 76,25 dollari.
Fino a che quel supporto tiene si può immaginare come possibile un nuovo test della trend line che unisce i massimi del 30 agosto e quelli del 10 ottobre, passante a 89,75 circa, resistenza già testata senza successo a inizio mese. Solo una rottura decisa di area 90 (prima resistenza di breve a 84 dollari) permetterebbe al future sul WTI di riprendere la marcia rialzista intrapresa dai minimi di settembre a 76,25 e interrottasi poi il 10 ottobre a 93,64.
Al di sopra dei 90 dollari si potrebbe iniziare a scommettere sul test a 112 circa del lato alto del canale ribassista che contiene le oscillazioni dei prezzi dal top di marzo.
Resistenza intermedia a 100 dollari, 50% di ritracciamento del ribasso dal picco di giugno. Discese al di sotto di area 76, base del canale citato, negherebbero le possibilità di rialzo prospettando invece il test della dei dollari circa.
Oro respinto da resistenza chiave
Le quotazioni dell'oro hanno oscillato per alcune settimane al di sopra del supporto di area 1615 dollari, disegnando una figura a doppio minimo (come il nome suggerisce due minimi allineati sugli stessi livelli).
Il superamento del picco del 4 ottobre a 1729 dollari, avvenuto il 10 novembre, ha completato la figura attivandone il potenziale rialzista.
Il target del doppio minimo si colloca a 1845 dollari circa (proiezione dell'ampiezza della figura dal punto di rottura) ed è coincidente con il 50% di ritracciamento del ribasso dal massimo di marzo.
Resistenze intermedie a 1790 (massimo del 15 novembre a 1787), 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di marzo, e a 1808, massimo dello "shooting star" del 10 agosto.
Solo movimenti al di sopra di area 1845 allontanerebbero il rischio che il rimbalzo delle ultime sedute sia una semplice fase correttiva, quindi temporanea, per prospettare invece una estensione duratura dell'uptrend.
Sotto area 1730, massimo del 4 ottobre, primo supporto a 1690 circa, in caso di violazione anche di quei livelli rischio di discese verso i 1660 dollari.